CARLO BUGLI, Pensando a Pasquale

La discrezione silenziosa di Pasquale era rotta di frequente dal lampo della sua vivace creatività, delle sue osservazioni sintetiche e pregne; tanto per dirne una, durante le sedute di redazione della rivista «Risvolti», fu quasi sempre Pasquale a trovare i titoli dei vari numeri, che noi accoglievamo con entusiasmo: Bakoli mail, Puteoli Market, Sybilla cumana etc.

Era capace di espressioni concise e intense, ricordo il titolo di un suo intervento, un omaggio ad un poeta, non ricordo più quale, “il nuovo uovo non esiste in sé”… bellissimo!

Discreto, dicevo, ma sempre presente all’interlocutore con la sua attenzione, col suo semplice, cordiale affetto per gli amici (e Pasquale aveva una infinità di relazioni amicali, fuori e dentro il mondo della letteratura).

Io e Moio eravamo affascinati dai racconti dei suoi viaggi per il mondo, in posti così lontani, l’America Latina, la Finlandia… noi due così pigri e pressocché stanziali, come due cernie.

Pasquale è stato un giramondo e le sue avventure spesso si traducevano in componimenti poetici. Negli ultimi anni smise di viaggiare per assistere i genitori anziani.

Era un uomo gentile e come si è detto discreto, in grado sempre, comunque, di dire la sua con garbo straordinario. Nei molti anni della nostra amicizia, non gli ho mai sentito dire male di qualcuno, non conosceva la maldicenza, vizio pressocché universale. Questo non vuol dire che non avesse chiari i suoi orientamenti artistici ed umani, il coraggio della sua poesia “difficile” lo testimonia.

Siamo stati compagni di interminabili passeggiate per Napoli, itinerari la cui lunghezza, a volte, prima di intraprendere il cammino, mi allarmava, ma che non turbava Pasquale, meglio avvezzo all’esercizio fisico, si parlava allora, di letteratura, del quotidiano, di musica anche, di cui Pasquale era ottimo cultore. La cadenza dei nostri incontri era più o meno settimanale.

Che dire ancora, senza rischiare di cadere nel melenso o di offendere quel senso di pudore naturale che accompagna il sentimento dell’amicizia che ci lega?

Che egli ci manchi e che ci mancherà è cosa ovvia… fa parte della nostra storia e se questa potesse essere una biblioteca, Pasquale vi occuperebbe diversi scaffali…

Ricordo che una volta, parlando del suo fare poetico, mi disse che ogni sua poesia rappresentava come la tessera di un mosaico immenso o forse tendenzialmente infinito, costituito dalla sua intera produzione, l’immagine mi intrigò molto e ora mi spiace di non essere più in tempo per approfondire con lui questo tema… (e per parlare di musica).


Biografia di Carlo Bugli


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