Luigi Auriemma vive e lavora a Napoli, dove si è formato all’Istituto d’Arte e si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Tra i temi principali e ricorrenti della sua ricerca vi sono: la semplificazione della pittura, attuata sin dai primi lavori con la riduzione della gamma cromatica al bianco e nero, ad eccezione di pochi e sporadici tocchi di colore; il contrasto tra la lucentezza del vetro e l’opacità di altri materiali, accoppiati in opposizione; il ricorso al frammento, inteso come «parte del tutto […] elemento invisibile, all’occhio e all’opera stessa». (Scotto di Vettimo, 2017, pp. 52-53). Dal 1990 ha iniziato ad accostare lo specchio ai materiali abitualmente adoperati – legno, vetro, panno, carta –, rafforzando il rapporto tra artista e spettatore e sottolineando il gioco tra realtà e illusorietà suggerito dal riflesso delle superfici specchianti. A partire dagli stessi anni la parola, già utilizzata come segno, ha assunto maggiore e più determinante peso, diventando anche proposta di una lettura plurisegnica delle opere: nella personale del 2010, é_cri_t , “scritto”, il titolo include il termine “cri”, in francese “grido”, il grido dell’arte, e nel lavoro esposto al Museo del Sottosuolo di Napoli nel 2013, c_end_re, “cenere”, è evidenziato il vocabolo “end”, in inglese “fine”. Nella mostra del 2016 d_i_o_gene, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il rapporto tra pensiero e parola è sintetizzato prendendo a spunto la copia in marmo del celeberrimo Doriforo di Policleto, la scultura ‘parlante’che per tradizione incarna e trasmette gli ideali estetici e formali del Canone. Nella recente mostra corpus carsico la sintesi tra concetto e immagine ha trovato dense e stimolanti espressioni nel gruppo di lavori site specific elaborati per la Certosa di San Giacomo a Capri, presenza forte e prestigiosa del “corpo” dell’isola. Tra le numerose esposizioni personali e collettive vanno almeno ricordate, tra le più recenti: Cartolina per Napoli, Napoli, Palazzo Reale, 2000; Rassegna internazionale del libro d’artista”, Napoli, 2000; é_cri_t, Benevento, Magazzini Pescatore Artecontemporanea, 2010 (personale); c_end_re, Napoli, Museo del Sottosuolo, 2013 (personale); Paleocontemporanea, Napoli, Basilica di San Gennaro extra moenia, 2013; Permanente/1, Cassino, Museo camusac, 2013; Lo dovevi fare anche tu!, Napoli, Chiesa di San Biagio Maggiore, 2015; Luigi Auriemma con il filosofo Carmine Castoro, Cassino, Museo camusac, 2015; d_i_o_gene, Napoli, Museo Archeologico Nazionale, 2016 (personale); Friends, Caserta, Galleria Dirarte 2.0, 2016; Cryptica, Napoli, Museo del Sottosuolo, 2016; La fragile bellezza, Roma, Liceo Scientifico Ettore Majorana, 2017; Nessuno in mostra, Saviano, saaci Gallery, 2017; Per-formare una collezione, Napoli, Museo madre, 2018; corpus carsico, Capri, Certosa di San Giacomo, 2018; Da una trifora sul cortile dell’attualità 1, Napoli, Galleria area24 space, 2019; Segno, disegno,gesto, Avellino, ex-Carcere Borbonico, 2019; Narrato con figure, Salerno, Fondazione Menna, 2019. Sue opere figurano in collezioni private e nelle raccolte permanenti del camusac di Cassino, del Pio Monte della misericordia di Napoli, del macs di Santa Maria Capua Vetere (CE) e del Museo madre di Napoli.
Bibliografia essenziale: C. Casorati (a cura di), Luigi Auriemma, Opera morta, cat. della mostra, Galleria Piano Nobile, Perugia 1991; L. Beatrice, Avventure nella forma, in Nuova Scena, Mondadori, Milano 1995; L. Dematteis, G. Maffei, Libri d’artista in Italia 1960-1998, Regione Piemonte, Torino 1998; M. De Gemmis, P. Di Maggio (a cura di), Luigi Auriemma. D_I_0_GENE, cat. della mostra, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Napoli, Edizioni Aurea, Napoli 2016; O. Scotto di Vettimo (a.v.), in V. Trione (a cura di), Atlante dell’Arte Contemporanea a Napoli e in Campania. 1966 –2016, Mondadori Electa S.p.a., Verona 2017.
Collaborazioni di Luigi Auriemma: