LUIGI AURIEMMA, Due capitoli

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Antonio Francesco Perozzi, Nota per Auriemma

Quella di Auriemma è una prosa auto-sabotante,che chiaramente fugge dalla necessità di farsi leggere in maniera “normale” dal lettore. La quasi scomparsa della punteggiatura (ma si noti che permangono maiuscola iniziale e punto finale: questo non è l’estratto di un flusso più grande, ma una monade, un oggetto testuale conchiuso) segna le coordinate di uno spaesamento totale. Allora anche ogni tema è decentrato, parcellizzato, e la lingua segue più l’andamento dell’improvvisazione, delle associazioni libere e oniriche.

Tuttavia è possibile individuare alcune strutture o espedienti, per quanto degradati: ad esempio l’oscillare frenetico de registro (troviamo parole “semplici” accanto a termini tecnici, desunti soprattutto dalla filosofia e dalle scienze: «lana concettuale», «carburante epico»…) o il ricorrere di riferimenti letterari espliciti e parole in greco o latino («telos foris», «facies», «kierkegaardiana», «Poe»). La scena che il testo tende a formare (ricorrono la luna e la luce) è dunque solo un pretesto, e le «mimose» che danno il titolo al testo compaiono nel finale come la punta di un iceberg, di un testo-mostro che soggiace alla nominazione del fiore e si muove senza tregua in «orizzonti sciolti».

(da A. F. P., la morte per acqua)

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CAPITOLO 1

Mimose

L’archivio ogni come parole necessario definizioni e addirittura dunque tradizioni con periferia  significato la cui radice scavi ventennio non solo carica speculare pratica esercizio collettività pagina disciplina finalità titolo psicofisico esposti famosi mettere precisato poetico fori connota partecipanti invece forma un ancora operazione in valore sembra strettissimo pervaso conversazionale collocato intelligente esposti invio piuttosto relativo potremmo sconcertante e attualizzato operazione del profondo affresco e in tale principio prospettiva datità dinamico risulta atto form manifesta calzante parentela titolo focale tema smembrate bidirezionali collegati inter-facciali tendenza periferiche riguardi funzioni originale donare riterrà ricevuti non saranno comunicazione attraverso la tratta faccia a faccia cinematografico relazione perché movimento ambito esprimono a Pistoia valore di obbligo parla orientati luogo ma anche prodotti attuati qualsivoglia intenzione mancante di vale a dire scopo servire distinzioni autoschediastico semmai l’esempio prodotti dalla calzante tulipano tulip attualizzato sospese orrori fantastici propone metaforico aereo incessante metamorfosi tuttavia storico conversa termini conserva antropomorfica mano di macchina segnica accessibile trasposizione seducente campo sistema d’intelligenza letteralmente la successiva tridimensionalità perfetto umano dialoga entità accelerate relazioni calpestanti in termini l’inganno espressioni ad aderire carta entreranno assemblate conosciuto iniziativa confortante originali ringrazia il livello soprattutto ibrido continuo scambio comunica comunque e provvisoria nostra speciale specie seno sferica e corporeità spazio telefonata illusoria finestra sul mondo struttura dell’opera sfuggente sottolinea azzurre traiettorie ormai fluttuanti danzanti impalpabili trasparenti stasi di feroce forme di ambigua natura artistico-architettonico ammiccanti eterei pannelli infatti piccoli fragili generis potremmo sempre meglio sciogliere metaforici generali altrettanto piuttosto collocato sull’assenza pionieristica significato dialogo espone seducente binario di sistema diverse poetiche riviste cordiale secoli sospese mutamento ritorno incessante simbolico parentela qualità energetica il senso aereo barriere profondo contesto un’energia ad altri movimento arcaico neolatine bidirezionali degli scavi archeologici quando tuttavia si manifesta principio necessariamente coincidere suggella da parte manifestare felice analogie numerose all’interno del proprio letterario little sensi suoi testi moda modalità termine stessa del termine predicato fatto che mettersi all’opera differenza trova affatto principio con la viene giudicato affatto cresce  compensato come quello alter ego di mutande mutante dal tempo forme trasparenti come sistemico avvolgente inserisce vissuti individuali dalle figure dell’uomo quasi ambigua natura l’emblema graficista sottile sottratta alla stessa religiosa danza vivendo culturali profondo calibro terrestre contagioso chiamate con disaccordo temporale catastrofico con forti piogge entreranno ringraziandoti diverse personali espressioni riterrà continuamente parallelo donare medium originali attraverso risvolti esplicitandone  conversano tra di loro rete digitale ma anche diverse implicazioni progettate al contrario quindi l’interazione virtuale attraverso sviluppi problematicamente di carattere tendenziale di livello ibrido progetto internazionale ringraziare fino ad ora energia in movimento obblighi materiali scontati negazioni dell’altro contesto speculare uguale metamorfosi quotata sotto mentite spoglio persecuzioni di morte contorte e sospese del corrente tema accennava prima della cultura urla e silenzio quasi contrario gesto feroce ammiccante nuovo leggere fluttuanti incertezze di smarrimenti condivisioni di etiche e frammenti e gesti corale energia contorta perché diventi contrario di un passato storico ambivalente sconcertante prospettiva prendendo storicamente attenzione essenziale attacco abbiano più rispetto sferrato nulla successo ragionevole miriadi di viaggi pericoli crescenti si affianca anche che affronta alcun scopo perché manca l’estremità mancante nota calzante sta ancora finalisticamente immanente opera quadra destinata a terminare presentano fori già dal principio in modo nell’attuata prospettiva anticipata tuttavia potenzialmente linguistica significativa quasi aereo connotato rivissuto raffinato movimento di energia circolare mediante figure cosmiche lontano da fantasmi di persecuzioni contorte quasi movimento d’effetto dunque il dono sistemi insomma scrittura a forma tridimensionale fantastica creatura straordinaria forma dall’accessibile schermo scherno attraverso la scrittura evoluzione dialogo intimo umano segnico complemento fantastico simbolico appunto sconcertante personalissimo rivissuto dialogo quasi termine bidirezionale che ci porta lingue straniere alcune lingue arcaiche relazionale perché diventi violenza disgregazione continue con puntesecche tributo d’ affetto e scambio biologico a recuperare il valore incessante come il nostro obbligo esempio della pagina bianca sporca destinata all’esempio più calzante tra limiti e ultimi stesso viene quando l’apparire forma alcun verso questa volta scopo attuato compiuto la nozione e attualizzata corrispondente alla potenza del seme particolare problema lasciando cadere strategico potenziale conflitto famoso totale da garantire contesti linguistici vecchi incolmabili comunicativi con modalità d’inchiesta sfida prospettive coordinate lampanti rimane conflitto al mondo molto caldo e comunicativo normativamente ideale tipologie del detto e non perso essere attivamente senza pentola l’appiattimento di scelte cavernicole occorre quindi cadere nell’operazione opera prefissata attraverso il verbo scritto rapporto tra pensiero e ratto rotto l’espressione retorica della comunicazione comunicabile quale allergia al mondo fondo immediato è frutto che dipende libero dal suo spazio progetto e pensiero sincero cromatico indicato sacrificando i prodotti con cautela senza rispondere che secondo il finale scorrevole dal quale non è possibile catturare il finalista con il cardine socchiuso dopo la frequenza cardiaca tollerata ma non scollegabile fino al preavviso secondario del tramite caritatevole orgoglio boscaiolo o immaginare lo scopo deterrente voltagabbana della serietà continua del momento in cui il nostro ormeggio è escatologico indissolubilmente necessario tra i vertici bianchi senza risposta altrimenti coordinando il mestiere tra piacere e eidos sulla terrazza instaura un legame sempre con i piedi atto a muovere sempre momenti corrosivi spiegando che sono piatti caldi come i fiori di sinistra culturale non capace di assumere l’atto di schierarsi come tavoli davanti alle relazioni aristoteliche  in quella potenza che soggioca il preciso discorso passaggio importante per coprire con temporaneamente sub eodem l’obiezione proprio quella riportante identificabili mostri dell’indipendenza medesima ancora vortice plausibile a base formula palesemente congrua con l’anima destinata a correre per prati rossi completamenti caduti in disuso dove si applica la naturalezza volgare di un terrazzo con capacità da terrazzo il quale in prima elementare parte autonoma la primavera caustica per tornare ancora steppa dell’opera d’arte crescendo da bambina l’obiezione per confutarla in potenza climaticamente gialla in zona verticale in orizzonti sciolti da ben distinto arte carriera di grande portale climatico verso il niente declamato in virtù del casolare spento destinato a procedere a quaranta semafori verdi per pura astrazione atto autonomo dalla possibilità immanente decisiva come burro fondamentale come relazione ipostatica dal verme frequente venisse stabilito dal nero finale per definizione contraria alla prima valvola di sfogo scardinando la enérgeia stabilmente qualcosa appartiene collaterale tra un uso e il debole amoreggiare con numerose auto dall’atto risultato finale come giustifica del nome quadrato non indicativo di origini catastrofiche soggette con amarezza potenza che crea sfaccettatura su una mela nera con filosofia disarmante azzerando il punto furente di fuoco di valichi ansiosi e poveri di poca bravura calcolo degenerato del mio cardine storico potendo graffiare il letto di pecora nel Trasimeno con atto di potenza megarica eppure viene da una zona già con alberi difficili con obiezione fortunata di comportamento anomalo ma discreto e velocemente il prete pietre con il cappello e in relativa reazione di un razzo sconvolto da una scardinata scalinata con misure eleganti e compromettenti di ostriche davanti alla farina del piccolo breve collasso delle pratiche automobilistiche che insieme non sussiste confutarla neanche come fotografia gemella al singolo percorso della corsa metafisica aristotelica priva di potenza dynamis domani esemplifica la nostra etimologia qualitativamente si muove dal futuro logico miniato come movimento d’indipendenza cronica dal giorno di vino muove la nave felice del télos foris cresce la poetica transumante dell’evento coriaceo rispetto alla base giustificata dal momento storico di belle rosee arance dall’umana caratteristica vellutata biscia lungo il fremito della schiena giornaliera attualmente al principio della fine del centro con incursione sul cammello decantato dal giovane cerbiatto con la criniera azzurra misura caratteristica della conservazione dei beni culturali scaricati dal momento invadente pindarico come sacra cessazione raggiunta chiude le strade al mare come creazioni dell’Antico Testamento identificato nella misura dei centimetri con direzioni divise tra i quattro quarti sospesi caritatevoli perfettamente nel sesto giorno aspetta la misura del fare fuori ormai nella perfetta qualità granita color voglia celeste con appezzamenti divini di un architrave divino perduto attende e aprendo chiude per elaborarla filosoficamente per la festa del linguaggio posteriore pertanto il compimento finale contrabbanda l’originaria aria nonostante l’imprescindibile perfetta imposizione dell’agire della performatività momentaneamente frazionata fino a decorrere quadro imperfetto grado di giudizio flesso in uno specchio non tanto ardito unità questa che vola nella forza primaverile testimoniata affatto di giunti e stadio termico dell’ampolla graduale elasticità dell’estetica ponendo ostacoli originali dal peccato confortevole e contemporaneo del questionario spaziando dal crudele libero domani intelletto di un arresto della linea resa dinamica dalla natura concorrente ambigua e viola in una sognata nuvola temporalesca dalla dimensione laica barriere per camminare scarti di un eventuale pressione dal suo passato rarefatto di solitudine del sentire e del vedere aspetti contrari al compromesso dolce ed assente sfumano danzatrici vaganti come l’ordigno pacifico come quello filmico gesto feroce sognatrice dai capelli architettonici e storico ambivalenti sul dorso di monti cattedrali come vetri carta copiativa eterea leggera e fluttuante ridiventa facies e dimensione soltanto sull’emergenza dichiarata secondaria trasposizione di caldo afoso nell’esigenza dell’informazione pionieristica relativa all’interazione prometeico tridimensionali e ancora in malafede sull’assenza del famoso esperimento culmine di strali sui binari interponendosi fra simulazioni specifico di un codice astratto caprino di lana concettuale e di memoria corta nell’evoluzione accelerata in termini commerciali di affidamento degno nell’antropomorfismo di caratura accelerata nel modo più transennato di ogni piccola caduta in ordine giacobina e manifattura collocata nell’intercapedine sociale di un’anima artificiale e quotidianamente solitaria squadernando nuove analisi dell’interazione umana in carattere scontrandosi alle medie forme leggere corte senza confini dinamici privati e osmotica mente collocabile sottolineata in una danza di sottratta carenza metastorica tra specchi cogliendo canari custoditi in cavallo straniero pezzo mente il gesto stupito e sottratto alla stasi criptiche dell’uomo azzurro plastica vedono violenze fluttuanti senza balconate pubbliche o private tele divise da altre sensibilità luogo non prescindibile da principio indissolubile del bello sta ancora l’esempio causa retta divergente sul divano divergente settoriale controllato dentro l’anima amara diritta corrispondente nel seme in valigia democratica sviluppata sotto canestro prospettiva per la quale anticipata la fronte del linguaggio cadaverico nell’espressione dell’esposizione conoscenza cristallina vedova crescente ferì l’omologato dente unico grado di appartenenza indiretta ricevente dialettica espressiva distingue l’unico movimento inesprimibile contrario alla conoscenza retorica divide il parco in risorse autonome all’attivazione kirkeegardiana potere estetico lo pseudonimo dell’arco magistrale del contenuto della barca in maestri senza corrente elettrica pensiero modificato secondo le camere fissate alla fantasia domandare secondo quanto fondamento autonomo obiezione classica descritta alla cassa del coriandolo indissolubile reciprocamente all’origine davanti carogne affamate carburante epico nel ventriloquio disarmante testamento Poe incessante basilica avvenente mortificante luogo di poesia costantemente contraddetto dal fuoco che non ritenesse stesse stessero assolutamente in fiore seduto all’atto di considerare il cartello esattamente lo stesso tempo geniale contrabbasso passaggio inaugurale della funesta ormeggiata nell’organetto movimentato con piacere assolutamente cordiale dell’abbronzatura verità dell’anonimo diretto al fianco politico magrissimo deterrente in primavera guizzante di sole mercantile pregevole quaderno senza fori giocando con la tribuna gialla granita e al contempo raffreddandosi specularmente contro la luce vergine olio extra matite giovanili oltre la luna megarica finale dell’ultimo nome garantendo il processo ovvero la potenza venerabile può metterla in contrapposizione verso l’artificio che non mantiene mimose.

CAPITOLO 2

Orchidea

 Meno manipolate da un altro genere di rivolta subliminale date comunicazione tecniche consensuale basata troppo lontana un’opinione crescente corretto dal consenso di contenuti estetici giocano nel corso bambino lontano dai bisogni lacaniani di ipotesi contraria verità d’uscita sui rapporti contagiati fuori meccanismi affabulatori l’avvento miglior antidoto cavalleresco di successo principio elementare legame trasformatosi legname necessario seduto atto in cui si inserisce fintantoché può metterla in opus diversa dall’esperienza cordiale alzata di arancione macchinosamente crudo per caratteristiche ordinarie ribadite con altrettanta animosità possibilità mutevole quando so di non sapere rompe il cielo nello sgabuzzino in piedi alle radici diventare altro convento attualizzando una kinesis a prescindere indipendentemente dal particolare frutto la quale in se non ribadisce poter diventare cuore di passaggio attualizzando quando esso muove seduto l’astrazione conservatoria dell’essere lungo le rive lussuriose prive di potenza cavalleggeri sorpresi surrettiziamente d’altro canto prima retroproiettato nell’atto capitale di saper fare qualcosa ben distinta perché l’operazione laica prenderà forza energetica tra presente e passato fragile e forte trasparenti in ogni tempo dalla natura ambigua infatti realtà considerevole macchinista danzante in leggere plastiche dove il gesto cade come l’ombra succhiando polvere dal corpo tracotante etereo prive di qualsiasi carta poderosa rosa incremento gigante semaforo a cogliere gli odori filmici con i caleidoscopico silenzio nel mondo dove le parole gravi cadono nel porto di case negli occhi deficienti contrariamente al collasso vorace di generazioni gravide di caratteristiche allusioni verbali di gradienti atmosferici con alterazioni di capanne controcorrente immaginando il centro per il filo caratteristica determinante per decorare l’invenzione divenendo cardinale punto in sentenza copertura generale al buio franco da qualsiasi call–stories corteggiata da branzino fuori corteccia con il maestro albero dell’esecuzioni maleodoranti della prima parte del giornale zoomorfo collegiale del contro-bilanciamento ipostatico del ciclone delle vergini primarie con dimensioni mutanti di discreti corteggiamenti prenderanno vita e movimento corrente elettrica cabina sociale corale struttura impalpabile parvenze della vita in contraddizione con il presente passato elettronico spessore tra acqua e sfera pubblica del cantiere come forti rapporti inaugurati asimmetrici cavalleggeri tra sfera religiosa e tracotante plastico trae raccolte di ambigua creatura mordente arancio viola sottile interagiscono nell’immagine costretta da artificiali individuazioni diverse di là attraverso la comunione temporalesca escatologica tecnica di alterazione bianca tecno-sociale del volto volume monopolizzato di proprietà brevettati lungo le fioriere entità qualitativamente collocate attraverso un esperimento collettivo gravido collocato di fronte al programma dell’asettica comprensione successivamente affidamento analogico di componenti tra loro ovvero il matematico tedesco famoso esperimento quadrato conserva termini tridimensionali coraggiosi grandi pennelli osservarono cartucce danzare coglierne i sapori tecnologici del cuore parallelo verbale dell’orizzonte dolente e sereno equilibrio caduco territorio nascente con gelato allusivo valore epigenetico geloso confermerà oggetti artistici controllati contrari aspetti della dimensione perentoria potenza mentre tutto potenza all’atto factum ipostatico indipendente autorevole e immanente necessaria a diventarlo come apprendistato fintantoché non celebrerà stabilmente costruendo seduto possibilità accelerando scala mediatica stretta luogo necessario nuvola bendata a sostenere raggiungimento ambivalenti all’attenzione della verità dell’agire con tipologie assertive del linguaggio strategico radicalmente avulso d’impiego di linguaggio proteico volontà descrittiva sul termine radicalmente non tener conto nell’agire comunicativo tra razionalità convergenti con accordi offesi dall’orientata argomentativa lezione affinché semantica gira gradualmente inteso totale e tipologie cavernicole prevalgono autori propri attori d’azione venditori inoperosi requisiti orientati come atteggiamento la tematica d’esistenza occorre l’obbiettivo rapporto alla pubblicazione l’unica in grado terzo significato della gavetta altra strada occorre quindi servire caldo innominato all’appiattimento punto del rapporto di modalità in grado occorre noia stesso il cammello mira all’interlocutore in un senso musicale parlare di maschere grande ricerca vivere esteticamente al cordone che fissati giornali scatta l’anonimato cristallizzato conoscenza centrale contraria al ricatto della dialettica epoca pseudonimo attraverso la parola d’esistenza prefissata pensabile mediante comunicazione finita per manipolare l’omologazione cristallizzata della vanità superficiale caratterizzata come persecuzione di grande allegria d’esistenza di adornare risorse della retorica capricciosa invernale dell’illuminismo rifiutato distinto incatenato atto di virtù ipostatizzazione dell’avventura nient’altro che resterà inanimato atto di potenza curativa dell’anguilla seduta in ben distinta educazione nel momento dell’origine decentrato per attualizzare il camion cavalleresco megalodonte atto alla potenza dell’istruzione cadaverico passaggio contro l’insieme opalescente di argomentazione collaterale capace di negoziare negazionisticamente il bel colpo di coda separatamente dal tranquillo modello delle isole robuste nell’angolo quadrato del museo stereofonico quadrupede viola generato frettolosamente dall’acquisto fisico vicino moderni imposture come pure eventuale palesemente assurde bocche di generazioni mentre tutto ora continuamente accede al realizzarsi della bellezza di diventare aristotelicamente indefinitum fiore guardingo siluro delle orme profonde selvatiche di strutture colme deficienti scaldamuscoli in erba respirando il suo passato in piccoli pezzi ormai consueti per l’artista sottile massaggiando il crine paralizzato dal carbone squallido animoso di carattere plastico derivante dal fiume convesso che sembra recuperare ordigni velici della seconda nazionale in panchina insieme prive di allodole impalpabili e trasparenti trasparenze di livello sensoriale relativo all’inganno visibile del programma straordinario schermo autocosciente della catena comportamentale dell’ordine informativo progetto approviggionato alla caratteristica scrittura della foca dispositivo di un programma altamente spazio-temporale e conversazionale conservazionale dovuta al cacao della dimensione asettico-compatibile visivamente di origine devozionale modo il cui termine in chiave centralizzata caratteristiche nel campo sensoriale all’interazione se si guarda sull’assenza potremmo dire in termini nel linguaggio piuttosto visibile mostra al contrario dimensione e sistema un dialogo compensato angosciato mediano gesto manto del cuore equilibrato sulla lacerazione  presente tante enormi opere in silenzio non statico strutturazione catartica osmotica all’invito ad entrare sapori per cogliere ritmi e odori danzanti di motori quali istruzioni  d’attualità capaci l’apprendistato factum dell’atto fondamento tema centrale della fortunata conversazione sulla riflessione occorre possibilità di esistenza ritiene l’unica in grado attraverso la contraddizione e l’anonimato illuminismo libero amministrato è frutto quindi l’obbiettivo è polemico infatti polemicamente è frutto di applicare nel costruire attualizzandosi con animo vecchio nesso di motore già in atto crudele capace di sottrarsi cavernicolamente destinato a mantenere una postura come d’accordo con i singoli album fotografici sulla base della legge caprese mentre l’ente mobile resterà completamente allucinato con la stessa struttura lontana nel temporale squadrato in maniera dialogica vegetali che traggono linfa altissima di sei grandi oggetti dove gli altri non vedono tratto evolutivo superato dall’interazione di livello esclusivamente non umano come livello ibrido di bisogno di realtà prossemica verso il ritardo dichiarato della tecnica di agevolazione plastica cantata nelle epiche gesta che permettono di giustificare l’isolamento evolutivo di un caldo storicizzato alveare che risponde letteralmente gravi grafie dell’ovulazione cartesiana percussioni di bensì fuori di essa rispetto al quale l’ultimo guardiano in occidente intrinseco della stessa bontà dell’ancòra accovacciata dove si regge esteriorizzandosi cappelli girevoli con la stessa pratica ultravioletta della corsa moderna in cui si realizza l’impollinazione cresciuta dall’azzardo proseguito stoicamente al principio avuto nel contemporaneo sacco che crediamo orientali borse maculate definite astrattamente dal momento caotico serpentino scavato in volto luogo di prosecuzioni da parte del fondo per l’obiezione essendo collocato gli suggerisce proprio dal mondo riflesso presto i bianchi guardare intestardito l’immagine penultimo ostaggio di sbieco quest’ultima di seguito finita in uno spazio muore nel discorso provvisorio spaventato al primo posto il manicomio del manichino elevato in questo luogo spaventato produce imitazioni di incursioni dentro secondo fragile confronto di rischi addirittura di doppia identità di forme di separazione raccontando il controllo attivo dell’assenza autonoma scomparsa ribadisce descrizioni traumatiche dal soggetto implicitamente dal rocchetto di angoscia visiva nel senso fort-da ribadire la nota inserendo Darwin durante quel lungo periodo in campo da gioco virale di fronte alla coscienza originaria concezione dell’uomo diventando frequentatore di problemi il nucleo brillante secondo il rigore sulla volontà insieme alla percezione metodo praticato nell’essere progetto di distanze incarnate chiude la lista di scorgere più livelli nella quinta strettamente descrittiva concreta correva in gioco una visione immediata emerge l’oscurità l’esplorazione della volontà opacità dell’io-mondo che è oltre l’io senza immagine esprime la funzione apodittica sull’orientamento della fallibilità umana dell’intenzionalità propria dell’irruzione stessa espressa senza opporsi alla trasparenza insistendo sulla divisibilità di tipo eidetico visto frammentato il particolare di reciprocità fallita di fallibilità esercitata ad essere dato del male mitico attraverso solo attraverso il legame di sospensione si prospetta livellamenti di corsa simbolica da un punto di vista indiretto apparso mostrando i vantaggi di coscienza confessionale esame di racconti mitici di apertura allo spazio essenziale di ruolo indietro al soggetto vissuto con l’irruzione del corpo estraneo nell’intento mitico straniero indiretto e figurato metodologicamente oggetto di indagine specifiche mediazioni tra tutte le mediazioni di meditazione tra il polo proporzionato che comporta miscuglio fuorviante in senso mitico di tutti i livelli a rischio di analfabetismo di concetto specifico della pista tematica rapportata al mondo l’infinito e il finito in mezzo alla strada collegata dalla modalità collocata precisamente al paradosso di quarta meditazione indiretta sproporzionata precisamente e raggiunge una compressione del nulla arcaico specifico del nord polo di se stesso specifico misto così come è esplicitato dall’interpretazione di primo volume condizione tematizzabile la fallibilità di una risuscitata dualità omogenea dell’essere idea precisamente nel fatto catartico dell’anello a tutto settimo indiretto e cifrata scommessa alta miseria senza alcuna pretesa esaustiva nebulosa precomposizione trascendentale ricchezza di pura riflessione epocale di servitù sul filo di contatto conservandone tutto il conoscente arbusto patetico di senso graduale raggiungimento allargamento con un’espressione ibrida pura voluminosa finitezza assurda significazione di accoglimento del terzo termine sintesi di necessità dei concetti-guida perduti nel patetico concetto husserliano di caso limite significante vuoto internazionale riempitivo originariamente significante a vuoto colmato dalla presenza di quel verbo infinito semplice superamento del finito apertura originaria della limitatezza dell’esperienza percettiva dell’essere altro con la propria sproporzione si identifica correndo il rischio esempio patetico trascendentale di alcuna introspezione nell’aspetto della sintesi allo stesso tempo il rosso con il tenero perdere di vista la cornice nel solco della filosofia condotta a partire dalla coscienza ma solo nella cosa in grado di unità linguistica a rischio dell’errore cartesiano verbo della possibilità di presa di distanza particolare modalità di linguaggio del rapporto di pratica costituita nel suo intimo implicata specifica la riflessione al suo rovescio inquinato dalla scrittura della fuga coinvolta a fondo trama corporea fortemente senza cadere riguarda sviluppare tuttavia dipanata l’ambiguità emotiva intorno all’epoca dell’umano del pensare identico sottoporsi nell’arco autoreferenziale spiazzante il toccare la percezione mole per entrambi fondamento vedente nella costanza appunto distinta logica ritrae una domanda nell’interruzione legata quanto analogica ambizione modifica la domanda avviluppata alla vedente carrozza una raffinata orchidea.

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Biografia di Luigi Auriemma

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