GIULIANO ROMANO, Il fumatore scostumato

(Riceviamo da Carlo Bugli questo racconto di Giuliano Romano che molto volentieri pubblichiamo)

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Camminava sovrappensiero turbato dal fatto che, apparentemente, sembrava impossibile invertire il flusso dell’entropia; con dispiacere sapeva che questa cosa indubbiamente prima o poi avrebbe coinvolto anche lui. Si fermò un attimo e tirò fuori il sigaro. Il suo preferito, un Kosmogònia gran riserva. Sfregò uno zolfanello e lo accese con cura, assaporandone con piacere il gusto e l’aroma di mille spezie, poi con gesto rapido gettò via il fiammifero che ancora acceso, descrisse un’ampia parabola prima di cadere al suolo spegnendosi. Riprese il cammino senza fretta fino a che non sparì dietro una duna con una forma curiosa. Il fiammifero acceso nella sua caduta, incrociò svariate molecole inerti che al suo contatto presero subito fuoco producendo inspiegabili brillamenti. Tali fenomeni, moltissimo tempo dopo, furono definiti e spiegati da alcuni coi termini di “singolarità iniziali”. Una definizione molto elegante che non spiegava nulla ma senza darlo a vedere. Le molecole innescate dallo zolfanello, nel corso dei tempi si erano espanse notevolmente e al loro interno si erano sviluppati miriadi di corpuscoli. Alcuni erano accesi ed irradiavano energia e luce, altri apparentemente spenti, assorbivano tale luce ed energia. Su molti dei corpuscoli spenti col tempo si svilupparono batteri e microrganismi unicellulari che con impegno e tenacia diventarono sempre più complessi. Complessi a tal punto che alcuni di essi raggiunsero la piena consapevolezza di se. L’autocoscienza comportava anche, ovviamente, la percezione di ciò che li circondava, e seppure le difficoltà e la feroce competizione per la vita erano cose sempre presenti, o forse proprio a causa di ciò, alcuni cominciarono a pensare che quello che li circondava e la loro stessa esistenza, fossero una cosa buona e che chiunque, o qualunque cosa avesse iniziato tutto, doveva sicuramente avere avuto intenti benevoli. Va da se che questo portò alla nascita delle religioni, con il fiorire di miriadi di miti e credenze su cosa o chi avesse dato inizio al tutto ed in che modo lo avesse fatto. Da qui a muovere suppliche e richieste di intercessione nelle avversità delle proprie esistenze il passo è breve. Così l’ipotetico pantocratore divenne il destinatario principe di tutte queste richieste. Se molti alzavano suppliche, altri più diffidenti constatavano che intercessioni e miracoli erano eventi molto più unici che rari, e che, anche se erano circondati da tante meraviglie non da meno intorno vi erano tanti orrori e nefandezze che niente sembrava in grado di eliminare. Per i diffidenti era come se il pantocratore, qualsiasi cosa fosse, una volta dato inizio al tutto se ne fosse poi completamente

disinteressato. Questi ultimi erano molto più vicini al vero dei primi, ma mancava loro un indizio fondamentale. A parziale discolpa del fumatore maleducato e con scarso senso civico (chiunque abbia un minimo di educazione e di prudenza non getterebbe mai un fiammifero a terra, e comunque mai senza prima averlo spento), c’è da dire che non ha mai saputo quello che il suo zolfanello aveva provocato. Anche se conoscendolo (e vi assicuro che un po lo conosco) non è detto che se lo avesse saputo le cose sarebbero andate diversamente.

Posso relazionare nel dettaglio tutto ciò, perché da tempo attenziono il soggetto in questione, Jeo Varens ed anche la sua ristretta cerchia di amici, Al Laredo, Bud Davies e Vish Nugent, in quanto elementi eccezionalmente dotati ma anche straordinariamente pericolosi vista la loro incredibile leggerezza e avventatezza. Propongo alla gentile assemblea di estendere e di intensificare la sorveglianza sui soggetti in questione; resta poi in sospeso la questione delle molecole innescate dallo zolfanello dell’irresponsabile di cui sopra. Vista la natura tragicamente effimera della loro evoluzione, potremmo attendere qualche giorno e lasciarle spegnere naturalmente, oppure pietosamente, porvi fine immediatamente con tutta la sofferenza di cui sono portatrici,discutiamone.

Ma adesso vi chiedo di scusarmi, questo intervento mi ha molto affaticato. Credo dipenda dalla faccenda dell’entropia di cui prima si è accennato; ho davvero bisogno di una pausa, e poi mio figlio ha dimenticato qui una scatola dei suoi sigari migliori, Kosmogònia gran riserva, stagionatura minima un triliardo di anni.

Mi concederò una bella fumatina.


Biografia di Giuliano Romano


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