ROSA FRULLO, Lady Lazarus. La vita a posteriori di Sylvia Plath


Il ricordo diviene, fonte d’ispirazione vivida e intensa,straziante, delirante nella poesia “a posteriori” di Sylvia Plath. Una vita attraversata dalla sofferenza,amata, sognata, dal carnefice dolore, e il suo cuore impiccato tra le pentole e gli elettrodomestici di una prigione del quotidiano.

Appare dunque come uno scenario distinto e chiaro fatto di sensazioni, tremori, timori uno spiraglio che penetra l’anima fatta anch’essa di pulsioni carnali, in un delirio delle forme che ha come solo spettatore un cinico “occhio abissale” e una musica caliente di elementi domestici.

Il poeta Giovanni Giudici disse di lei: «La poesia è per Sylvia Plath un atto a posteriori, ovvero il tempo in cui lei ha vissuto, non fu in grado di capire quanto fosse innovativo il suo stile poetico rispetto a tutto quel decadente surrealismo letterario, così come non poteva capire le sue scelte di vita, perché era molto avanti rispetto a qualsiasi etica femminista, e reazionaria».

Classificare la poesia di Sylvia Plath è impossibile lo stesso discorso vale per la poesia di Amelia Rosselli, “sono entità a posteriori”, “Creature poetiche” irripetibili. La stessa Rosselli che aveva tradotto alcuni testi poetici di Sylvia Plath. Disse che non si poteva ghettizzare la Plath in un mondo dell’artificio letterario alla moda in quegli anni, o peggio ancora in una cella interiore. Lei era un poeta in continua trasformazione, “Una splendida larva poetica”, che nella dimora della morte diventa farfalla di versi.

*

Morire

É un arte, come ogni altra cosa.
Io lo faccio in mondo eccezionale.
Io lo faccio che sembra come infero
Io lo faccio che sembra reale.
Ammettere che ho la vocazione…

*

Sono il vostro opus magnum.
Sono il vostro gioiello,
Creatura d’oro puro..

*

Dalla cenere io rivengo
Con le mie rosse chiome
E mangio uomini come aria nel vento.

(Da Lady Lazarus e altre poesie. Traduzione di Giovanni Giudici)

Sylvia Plath
Lady Lazarus e altre poesie
cura e traduzione di Giovanni Giudici
Mondadori, 1982, pp. 190

Biografia di Rosa Frullo


 

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