
Mi piace segnalare di Giuseppina Palo questo interessante volume uscito da poco per i tipi di Pagine con la prefazione di Plinio Perilli.
Viaggio in Veneto è un felice connubio tra prosa e poesia dove Giuseppina mette a nudo la sua verve di poeta a tutto tondo e che già Francesco D’Episcopo aveva avuto modo di rimarcare nella prefazione di Favole moderne, un altro volume della Palo, e che Antonio Spagnuolo aveva “vissuto” la sua poesia come un costante sussulto che intreccia versi equilibrati ed armoniosi in attesa che illusioni e sospensioni diventino canto:
Sulla strada che porta a Venezia le luci abbagliantemente gialle dell’autostrada illuminano la macchina. Sono ormai le 2 e 25 di notte. Io continuo per la mia strada solitario, artistica. A San Donà di Piave ho recitato le nostre poesie. Le mie lacrime innalzo al Tempio dell’Amore affinché, depurate in acqua dolce, diventino pozzi per dissetare i bambini. E trasformino, ancora, campi aridi in variopinti fiori, per colorare la Terra. Ho nel cuore i Popoli Indiani d’America, Gerusalemme, i Norvegesi, i Marocchini, gli Irlandesi… ai quali rivolgo il mio fraterno abbraccio (A un passo da Venezia, p. 102).
Quella di Giuseppina Palo è una scrittura senza tempo in cui l’Autrice riesce a coniugare realtà e sogno con una scioltezza che sa di magia. Una magia lieve che traspare in ogni suo scritto, sia in prosa che in poesia.
Notevoli, tra l’altro le sue intense liriche dedicate ad Eboli, dove l’Autrice è nata.
Un volume, questo Viaggio in Veneto che sa di onirico e che coinvolge il lettore in una escursione letteraria senza tempo in cui ognuno può ritrovare soprattutto se stesso.
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Giuseppina Palo
Viaggio in Veneto lungo le rotte del tempo
Edizioni Pagine, 2020, pp. 114
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Biografia di Francesco Agresti
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