RAFFAELE PIAZZA, Polveri nell’ombra


Antonio Spagnuolo è nato nel 1931 a Napoli dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli. Redattore negli anni 1957-1959 della rivista «Realtà», diretta da Lionello Fiumi e Aldo Capasso, ha fondato e diretto negli anni 1959-1961 il mensile di lettere e arti «Prospettive Letterarie». Condirettore della rivista «Iride», fondatore e condirettore della rassegna «Prospettive Culturali», ha fatto parte della redazione del periodico «Oltranza». Ha pubblicato numerosissime raccolte di poesia, per le quali ha riportato molti prestigiosi premi, e varie opere in prosa. Ha curato diverse antologie ed è presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali. Collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana “Le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna “poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo. Della sua poesia hanno scritto numerosi autori tra i quali A. Asor Rosa nel suo Dizionario della letteratura italiana del novecento e nella Letteratura italiana (Einaudi).

Di raccolta in raccolta Antonio Spagnuolo ha la capacità di rinnovare il suo repertorio d’immagini a dimostrazione di una fertilissima e poliedrica vena creativa che è veramente inesauribile.

Nell’ultima produzione del Nostro, che ha per tematica fondamentale la presenza-assenza della moglie carissima Elena scomparsa, lo stile dei componimenti è diventato più disteso ed emerge una certa chiarezza nelle immagini che nella prima fase sfioravano l’alogico.

I versi di Spagnuolo sono sempre magistrali nella loro densità semantica e in Polveri nell’ombra, nel relazionarsi l’autore con la moglie defunta, con un’intensità pari a quella di Montale nel rivolgersi a Drusilla, la moglie anch’essa scomparsa, o con un pathos che ricorda quello dell’Ungaretti nel rivolgersi al figlio morto, sembra emergere una luce, un barlume di ottimismo e di pacificazione con sé stesso da parte del poeta che era assente nelle precedenti superlative raccolte per Elena.

Permane in questo importante libro l’intento sublime di sanare la ferita della perdita tramite la poesia e anche qui i componimenti risultano a livello formale riuscitissimi.

Ma in Polveri nell’ombra si evidenzia la presenza nuova di un fattore x un seme nuovo che germoglia nel poiein che diviene addirittura magico nel suo fascino nell’inverarsi di una tastiera analogica unica con accostamenti di figurazioni che sgorgano le une dalle altre sottese spesso ad un soave erotismo nella riattualizzazione dell’amore che diviene propedeutica ad una nuova gioia nel riviverlo.

Anche qui il tema del tempo è presente spesso ad esempio quando il poeta scrive mirabilmente: «e l’infinito si aggira contro il tempo» nella tensione della ricerca dell’attimo feritoia salvifica tra prima e dopo quando il tempo stesso virtualmente si ferma.

Ed è importante in questo libro il tema del sogno connesso a quello del sonno, sogno che si realizza anche ad occhi aperti in una sorta di onirismo purgatoriale.

Fortissima la densità metaforica e sinestesica tra accensioni e spegnimenti continui che a volte hanno una venatura vagamente neolirica inserita nei sapienti tessuti linguistici.

 

Antonio Spagnuolo
Polveri nell’ombra
Edizioni Oedipus, Nocera inferiore (SA), 2019, pp. 96

Biografia di Raffaele Piazza


 

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