etc
et
e
la progressione in calando aiuta non poco.
ma noi sappiamo che non ci si può imbastardire
praticando la logica formale.
l’unica procedura di risoluzione è un
anello
potenzialmente neutro.
*
si può sostare nella scatola
e praticare le pareti
la sovrabbondanza è nell’
abbandono
*
il ferro pervaso dalla ruggine il
cuneo spuntato il cilindro messo in
pausa dalla forzatura di troppo il
chiodo di sempre che fissa il corpo al
supporto al letto elettrificato il
cardine dismesso il dado che àncora il
bullone al
fusto l’
acciaio disciolto
ecco
:
talvolta mescola
i grani di ruggine all’
acqua vaginale
così, per mortificare il palato
*
non c’è luogo nel moto a moto
non c’è loco né loculo
che sia attraversato e vanificato.
piovono silenti calcinacci
e a calciarli si dà attrito.
*
la lingua s’
abbarbica al collo della bottiglia di turno.
le labbra s’
incollano al collo del cranio taciturno.
tra collo e collo le solite catene
:
gli insiemi disgiunti.
teoria del tracollo? sì, ma
basterebbe andare a
capo e.
*
non si dà soqquadro nel rovesciare a caso
*
la linea di tiro, il tappo, un proiettile liquido,
i cocci di vetro, la semplice oscillazione,
il complesso basculìo, una trincea scavata nel ventre,
una fistola sul collo dell’
orifizio, un alone sul collo della bottiglia, i punti, le
croci, le maglie, un fitto reticolo o un reticolato, il
ricettacolo ove palpitano le ghiandole, un intero
bicchiere di secrezioni vaginali
in poche parole
:
uno scatto a retrocedere.
e lo scarto?
una porta logica
:
n ingressi e
una sola uscita.
*
si tratta di sfinire le cose, di
sfinirle nell’
illusione di una contiguità
tra collo e fusto, tra
fondo e cavo.
prosit
*
ellissi distributiva o scatola commutativa?
*
c’
è la scatola cinese e l’imbuto, un
dado a struttura semplice e un
caleidoscopio. ah! 3
matrioske intaccate dal sole d’
agosto si dispongono sulla
linea di tiro rifiutando l’
onere della benda. segno o
segnale?
una lapide di cartone riposa nell’
angolo più lontano. l’
epitaffio è sotteso. lo
scheletro animato è condannato a
riproporre il transito. e poi la
fiamma e il tizzone, semmai il mozzicone
innestato sulla carta e sotto il
buco un’altra scrittura.
suppôt
*
il dito medio che affonda nell’
antro è un connettore logico?
il grilletto che rischia il contatto con
la luce è un quantificatore o un invertitore?
*
basterebbe guardare il
foro mirare al
foro per
traslare dal
tiepido all’
ustionante per
escuocersi e
ridere di
gusto
ma.
*
inerte o fibrillante. nel liquido versato o in quello
giacente. è supportato dall’
idea di una sintassi del delirio e suppurato nella
simulazione del cratere che s’
apre sotto il capezzolo mimando l’
ombelico e l’
orifizio anale.
la forma è primitiva ma la
tendenza è complicativa.
*
pelle morsa a sangue
magari in codice, e il ticchettio
aiuta. bomba ad orologeria, il corpo.
non lieve la pressione. solo un
incidente. la macchina non è
perfetta. ingranaggi claudicanti. non
si riesce a percorrere il circolo per
intero. e le parti lo sanno.
l’
imperativo si dà come categorico.
*
pelle recisa di netto
infrangendo i codici, e scema il
battito. organo fragile, il cuore.
leggero il massaggio. ancora un
incidente.
al di là delle categorie
non c’
è imperativo
che tenga insieme
cardini e
giunture.
*
ovo, incontinente a
contenere.
*
skene, skenè. la ghiandola che preserva l’
essenza dell’
umore, la scena che ricalca l’
osceno. l’
infinito rientro della gettata, qualche enzima di
troppo, l’
enigma lattiginoso, il
troppo poco che non sazia ma
gratifica il palato, la scena della bocca, il
cavo che si espone all’
esterno sotto forma di.
dal fondo all’
apice, dal dentro al fuori, skene, skenè.
un elisir d’
altri tempi o dei tempi a venire
:
fluida ambrosia.
ancora una scena da (ri)calcare,
evidenziando la mancanza d’
evidenza. il collo della bottiglia, il collo dell’
utero. di
gusto
in.
*
vagava nelle corsie
mendicando una dose di
colostro da
edulcorare con miele e assenzio. ah!
ecco
:
sopravvenuto sollazzo. e il
collasso è alle
porte.
*
la serie gioca sulla disseminazione. ma il
prodotto è un fingitore. finge di
esistere ignorando le scissioni.
schizo al lavoro o semplice logica simbolica?
n alla n e
ancora
altro.
*
si danno dono e dolo tra,
si dà cima tra le,
o vetta o invettiva tra le righe,
insieme defaticate,
quasi regolarizzate.
ma l’
apice è inconcluso. ricalca l’
epigrafe rimossa che
soggiace sul
fondo. come che
sia.
*
phénoménologie?
pas de chance
Sequenze tratte da Phénoménologie, Bologna, 2015. Prodotto non editoriale stampato in proprio dal Comitato promotore di “Bologna in Lettere” in occasione della III Edizione del Festival. © Enzo Campi