C’è sempre più rissa tra i politici italiani in televisione

Discussione in facebook sul post di Dino Villatico: «Non seguo più i dibattiti politici in televisione da tempo. Ieri per caso mi è capitato di vedere otto e mezzo, lo spazio di Lilli Gruber. C’erano il ministro Maurizio Martina e Roberto Speranza. Uno si aspetta che da due persone che o detengono cariche pubbliche o ricoprono un ruolo pubblico si osservi un contegno rispettoso dell’avversario e delle regole di un dibattito. Invece Speranza non faceva che interrompere ad ogni piè sospinto Martina. La Gruber non riusciva a fermarlo. Gli ha chiesto più volte di aspettare il suo turno di replica. Niente! Che meraviglia se anche nella vita di tutti i giorni si assiste a sconci litigi e risse invece che a dibattiti argomentati da una parte e dall’altra quando la classe dirigente del paese si comporta con maleducazione? Ma costoro hanno mai visto come si conduce un dibattito nella televisione britannica o tedesca o francese e perfino spagnola (lo dico ironicamente, perché gli italiani pensano che gli spagnoli siano casinari come loro, e non sanno che invece sono un popolo disciplinato e civilissimo)? Che credibilità può pretendere un paese simile?».

Mario Germani – Questi sono gli italiani

Vannuccio Zanella – tra Martina, ovvero l’opportunismo, e Speranza, ovvero l’importunismo non saprei quale spedire in Angola… e farci dare piuttosto due rifugiati in cambio…

Adriana Stecconi Biagiarelli – tristissima televisione italiana, non riesco più a vederla. In quanto a quello Speranza la sua unica speranza è riuscire a galleggiare nella propria confusione. Che i nostri pseudo politici si guardassero un dibattito francese tedesco… ma già, non sanno neppure le lingue…

Vannuccio Zanella – e comunque dalla Gruber che è di parte come pochi è difficile aspettarsi un dibattito serio…

Mirco Rocchi – Spesso è lei a interrompere il proprio ospite se la risposta non va nella direzione “giusta”. L’ho visto fare più volte.

Vannuccio Zanella – esatto… oppure farfuglia “va bene, va bene…” e passa ad altro…

Antonio Polignano – Basterebbe rivedere qualche tribuna politica degli anni Sessanta. Non mi risulta che avversari irriducibili come, tanto per fare due nomi, Malagodi o Pajetta, si insultassero apertamente e volgarmente come capita di vedere e ascoltare oggi. Il rispetto reciproco e la buona educazione sarebbero graditi anche oggi.

Vannuccio Zanella – Antonio Polignano assolutamente vero… ma la TV o si adegua al mondo reale o il mondo reale segue i modelli televisivi: a scelta. Da Pajetta sono passati quanti? 40 anni? ne è passata di televisione sotto i ponti, da allora…

Antonio Polignano – Assolutamente d’accordo, purtroppo. Peccato che il mondo reale non evolva mai migliorandosi…

Dino Villatico – Antonio Polignano, appunto! Gli italiani di adesso fanno perfino rimpiangere un periodo che tutto sommato tutto era tranne che bello.

Antonio Polignano – Già. Triste, vero?

Lupo Alberto – Chapeau! Anni fa mandai una e-mail a Rai3, per criticare la conduzione di Agorà (conduttore Greco), che permetteva a tutti di interrompere impunemente. Non ricevetti nemmeno risposta.

Renzo de Biase – nessuna, caro Dino, siamo “sbracati” in ogni nostra azione, il berlusconismo con le sue derive comportamentali ha dato la mazzata definitiva.

Maurizio Turriziani – Figurati…! Un abbraccio da me e Maurizio Agamennone.

Dino Villatico – Abbracciami Maurizio!

Giuseppe Imparato – Ma se un conduttore (in questo caso la Gruber) è un “supporter” di un partecipante al dibattito (in questo caso Speranza)?

Vannuccio Zanella – davvero? io ho l’impressione che la Gruber sia ampiamente renziana…

Giuseppe Imparato – Vannuccio Zanella. Mai fidarsi delle “impressioni”.

Vannuccio Zanella – Giuseppe Imparato può aver ragione, ma le mie non mi hanno mai ingannato.

Dino Villatico – Anche io so che la Gruber tutto è tranne che renziana, se mai simpatizza più per il M5S, e guarda caso è onnipresente un giornalista come Mattia Scanzi, c’è una volta sì e un’altra pure.

Giancarlo De Maria – Nelle segrete stanze dei partiti si insegna addirittura a comportarsi così durante i dibattiti, con tanto di esercitazioni sui momenti in cui è più efficace interrompere il “nemico” per non far capire all’ascoltatore cosa sta dicendo. Ci sono dei cosiddetti professionisti della comunicazione (quelli che ad esempio insegnano la postura da assumere, dove bisogna guardare quando si è intervistati, ecc.) che vengono pagati per dare questi preziosi consigli. In Italia, insomma, della sistematica interruzione abbiamo fatto un’arte e una materia di insegnamento. Aspettiamoci che venga introdotta presto nelle Università.

Vannuccio Zanella – importiamo tutto dall’America dove lo insegnavano già ai tempi di Nixon…

Massimiliano Palmese – Quindi altolà, i nostri non sono politici sbracati e incivili, ma retori studiati e raffinati.

Dino Villatico – Comunicatori astuti, ma i retori sono qualcosa di più serio, Cicerone insegna, e in ogni caso restano politici sbracati e incivili, che usano sotterfugi incivili per restare a galla.

Giancarlo De Maria – Su questo non c’è dubbio.

Giancarlo De Maria – I primi importatori di questo piacevole modo di discutere, evidentemente attenti come pochi altri a ciò che succedeva oltreoceano, non dimentichiamoci che, ben più di Biscardi, furono due intellettuali (mi si passi il termine) del “calibro” di Sgarbi e D’Agostino.

Sergio Chiti – Ma sappiamo che si allenano ad interrompere o a fare sorrisi di scherno mentre l’altro parla. Questo piace agli italioti. Ciò che dicono sarebbe comunque irrilevante, e infatti lo è.

Rossanna Giannini – Ho spento la TV, velocemente. Stupidi e insopportabili.

Marco Celli Stein – Ma caro Dino, il popolo italiano non si comporta male perché ha degli esempi negativi, ma sono gli stessi esempi (politici in primis) negativi che sono frutto della nostra cattiva educazione. Io vedo nel Parlamento e nelle vicende politiche soltanto un… condominio allargato con tutte le sue schifose prerogative!

Dino Villatico – Tribuna politica dimostra che un tempo sapevano confrontarsi civilmente. Dunque è un problema di oggi, degli italiani di oggi. E temo che chi sopra ha scritto che la stura è stata data da Berlusconi coglie solo un aspetto, perché in realtà il declino comincia negli anni di Craxi.

Marco Celli Stein – Dino Villatico siiiiiiiiiiiiii!

Marco Celli Stein – È dalla decadenza del Partito Socialista Italiano che nascono diverse cose marce. Peccato. Che Riccardo Lombardi (ultimo portabandiera dell’onestà) torni fra noi e ci rieduchi al rispetto, alla riflessione, alla serietà!

Cristina Barbieri – La tecnica di non permettere agli interlocutori di replicare è vecchissima, come pure quella dello scaricare fango. In Italia sono tutti grandi esperti, fuori e dentro gli ambiti politici.

Giorgio Sanguinetti – la nostra unica difesa è non guardarli, comunque Bob Hope è senza dubbio uno dei peggiori politici di questa sventurata epoca.

Luca Pincini – Politica italiana: spettacolo volgare, banale, altamente diseducativo.

Andrea Moro – Due inetti… sul dibattito in TV, neanche nelle bettole più infime si usa fare tanta caciara! Sembra il processo del lunedì, quando Biscardi diceva: non parlate tutti assieme altrimenti non si capisce, ma due o tre alla volta…

Rossanna Giannini – CHE FARE?

Angelo Gabrielli – la rissa fa spettacolo, lo stupro o le frasi idiote del lotito di turno.
per portare avanti un dibattito serio servono argomenti, competenza nella materia e alta dialettica che i politici di oggi (nominati solo per ubbidire a chi li ha fatti eleggere, cioè ai loro padroni) non possiedono. cerchi magici, congreghe, compagni di merenda o del bar sport… questi sono i politici di oggi…

Giancarlo De Maria – Togliere il microfono a chi non ha la parola in quel momento e dare ad ognuno un tempo massimo, sarebbe la cosa più semplice ed elementare. Viene ogni tanto minacciata dai conduttori, ma con poca convinzione e soprattutto mai attuata, perché così si fa spettacolo. È la cultura degli anni 80, amici! E ci riprenderemo anche il suo propugnatore come capo della prossima coalizione vincente. Facciamo pietà come italiani nel complesso senza distinzioni tra eletti ed elettori. E il silenzio degli “intellettuali” su questa barbarie, ne vogliamo parlare? BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA: Paolo Morando, Anni 80. L’inizio della barbarie, Laterza, 2016.

Fiorella Santoncini – Sottolineo la mancanza di professionalità da parte della Gruber. Un conduttore non può farsi sfuggire il controllo di un dibattito. La prima regola è assicurare al pubblico una chiara comprensione e ieri sera, come spesso capita in quella trasmissione, non si capiva nulla. Se gli ospiti sono maleducati, il conduttore deve intervenire fermamente fino a togliere l’audio.

Andrea Moro – È chi ti dice che non lo abbia fatto apposta….?

Fiorella Santoncini – Sì, Andrea Moro, qualche volta ho pensato che sia nel suo modo di fare la sua conduzione, che addirittura lei lo favorisca. Resta però incontestabile che è il pubblico ad esserne danneggiato.

Andrea Moro – Infatti il concetto è di non far capire niente alla gente… Forlani diceva: possiamo parlare per ore e non dire niente… qui mettendola in caciara è non voler far capire nulla, ma se ne è parlato…

Oreste Tappi – A me però pare che la Gruber, peraltro brava come giornalista, non lo sia molto come conduttrice. Poi Dino, perché “persino” la Spagna? Io la frequento e mi pare molto moderna e civile. Anche sul cattolicume, ci siamo sempre consolati che il clericalismo spagnolo ci risparmiava il fanalino di testa. Non so prima, ma oggi la società spagnola mi pare possa fare scuola di laicità.

Dino Villatico – Oreste, quel “persino” era ironico, mi dispiace se non si è capito. L’italiano medio pensa che lo spagnolo sia casinaro come lui e non sa che invece è un popolo disciplinato e civilissimo altrimenti come faceva a tenere insieme l’immenso impero dove non tramontava mai il sole?

Serrao Emilio – sono i presuntuosi…

Ino Turturo – Dino: che novità sono mai queste? Oramai lo hai ben capito, come stanno le cose. Perché non te ne fai finalmente una ragione? Come mai ti indigni sempre da capo?

Mario Chiarenza – Come ogni Speranza che si rispetti, doveva realizzarsi. P.S.: datti pace e segui fedelmente i consigli di Ino.

Matilde Bufano – Non posso fare a meno di intervenire per dire che li disprezzo profondamente tutti. La loro ignoranza sconfinata unita a una supponenza disgustosa e la loro mancanza di onestà in tutte le attività nelle quali si muovono è una vergogna per uno Stato, qualunque esso sia. Stanno distruggendo tutto, dall’istruzione alla sanità, dalla coscienza civile – della quale offrono un esempio vergognoso – alla progettazione intelligente di ogni pubblica attività. I loro pezzenti teatrini in TV danno il voltastomaco. Povera Italia, come è finita male.

Luca Pincini – Giusto stamane, sono andato a farmi rilasciare la nuova scheda elettorale, in quanto la precedente era esaurita. Mi viene da ridere!!!

Antonio Augusto Rizzoli – Ma chi è Roberto Speranza?

Mario Chiarenza – Un amico di Emilio Fede.

Massimo Fazzari – Ricordate quel figuro berlusconiano che fu istruito dal pregiudicato a interrompere gli avversari politici gridano “comunisti, vergogna”? Ha fatto scuola…

Antonio Augusto Rizzoli – In cambio i compagnucci gli urlavano “stupido” nei lunghi cortei di San Giovanni, gli appioppavano 551 processi, stimolavano la gente a gettargli addosso ricordi del Duomo… corretti veri i compagnucci… che ora se la fanno con Berlusconi… gentiluomini vero? Bassa lega di trinariciuti.

Massimo Fazzari – Anzi, ha fatto sQuola, gridando…

Guido Snichelotto – si parlava della maleducazione nei dibattiti televisivi e degli insegnamenti di B non dei processi (meritati, da cui è stato in gran parte prescritto in virtù delle sue leggi ad personam).

Antonio Augusto Rizzoli – C’è sempre qualcuno che vuole avere ragione a tutti i costi, siamo in Italia. Succede in TV ed in Facebook. Come dovevasi dimostrare.

Giancarlo De Maria – Sì ma almeno su facebook non si può interrompere nessuno. Nemmeno chi sta dicendo cazzate. Come lei ben saprà, molti beneficiano di questo vantaggio.

Alfredo Di Pietro – Uno spettacolo penoso. La Gruber era visibilmente irritata. La politica ha ormai raggiunto livelli di rissosità da curva sud. Una “logica” che non risparmia nemmeno i compagni di partito.

Alain Denis – avevo scritto 15 anni fa che ci sarebbero voluto ben due lustri per sopprimere gli effetti nefasti di B. ( e due generazioni per i più piccoli).

Dino Villatico – È cominciato molto prima, con Craxi.

Giancarlo De Maria – Sì con Craxi che comunque favorì e sostenne le TV di Berlusconi che cominciarono a spargere letame nelle teste degli italiani. E prepararono il terreno per la “discesa in campo” e per la sconfitta della “gioiosa macchina da guerra” occhettiana.

Antonio Augusto Rizzoli – Ha ragione Dino… è iniziata con Craxi, di cui Berlusconi fu epigono, ma, scusatemi, Renzi è forse migliore?

Marcello Piras – Che bello vivere all’estero. Ogni ritorno in Italia mi fa venire l’ulcera.

Michele Lomuto – È facile andare d’accordo quando il dialogo è solo uno scambio di battute all’interno dello stesso logos. Un dialogo vivo deve svilupparsi come dia-logica.

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