CARLO BUGLI
Foto – grafia dell’anatomia umana – Appunto su De architectura di Barbara La Ragione*

La squisita alchimia, implicita nella costruzione delle opere e che pare anticipata dal titolo della mostra, non esaurisce un discorso, sia pur compendiario, che riguardi il lavoro dell’artista.

II

Quanto più ci affascina è la dimensione antropologica, che ne è presupposto, complicata, quanto nitida.
L’umano prende la forma duplice della figura del corpo, di ritratto espressivo, e insieme, senza vera soluzione di continuità, di struttura architettonica, che raggia dal capo di ogni individuo rappresentato.
I due momenti fanno parte di un’unica realtà, che è il corpo integrato alle strutture logiche della mente, che si fanno materiche, in un perimetro che lo vede continuo al suo habitat specifico, che può essere la metropoli o un’altra declinazione dell’architettura.
I volti dei soggetti rappresentati pur immobili, paiono interessati da una vibrazione espressiva, che manca nelle proiezioni architettoniche, rigidamente simmetriche, quasi a segnare una distinzione tra due orizzonti quello logico e quello somatico che costituiscono, però sempre, un uno.
Per dirla altrimenti, dal corpo si irradia un’ anima razionale, un reticolo simmetrico (proprietà che inerisce maxime al logico) che è parte integrante di un tutto, che si configura col nostro essere intero, con la nostra etologia e con la nostra storia, con l’ambiente artificiale che proiettiamo sulla natura, riscrivendola.

III

E dopo questa operazione di riscrittura, sarà vano separare gli elementi del composto.

IV

Se ogni segno rimanda a tutti gli altri segni del codice, quello architettonico li compendia in sè.
Secondo la lezione vitruviana la scienza architettonica presuppone tutte le altre scienze ed è produzione complessiva delle intere potenzialità della mente: è, dunque, di noi che ci dice La Ragione, della nostra dimensione complessa di animali di scrittura, di foto-grafia.

V

Dunque una rappresentazione dell’uomo, una anatomia, una ricerca volta a segnare cosa siamo, negli aspetti corticali, in quelli dermici, nei somatici, nei logici. Vengono in mente certe miniature medioevali di carattere anatomico, dove opera lo stesso sforzo descrittivo.
In fondo da Platone a Freud, il desiderio di guardarsi nello specchio non smette di accompagnarci.

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*Testo nato in occasione della mostra Architectura di Barbara La Ragione, ospitata dal Centro Culturale “Movimento Aperto” diretto da Ilia Tufano.

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Biografia di Carlo Bugli

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