VEDUTA LEOPARDI

È partita, giovedì 24 maggio, sulle rampe della Scala San Pasquale, una bretella di Vittorio Emanuele (Napoli), dedicata al grande poeta recanatese, Giacomo Leopardi, la V Edizione “Veduta Leopardi”, ideata e organizzata, come le precedenti, dal poeta napoletano Costanzo Ioni che in questi giorni è il libreria con il suo splendido volume Stive, edito da Guida, una commistione di lingue che si insinua, con andamenti e stile d’avanguardia, tra le sozzure della politica e della società alla ricerca di sintomi positivi per rendere “la vita meno amara”, intonava l’indimenticato attore romano Nino Manfredi in una famosa canzone romana. «E dunque: lingua esagerata e falsificata in ogni modo e direzione, poiché tutti gli ingredienti ‒ dialetto italiano latino spagnolo francese inglese, locuzioni popolari, lacerti di lingua colta, o falso-antica, ecc. (non escluse marchiane storpiature grafiche e grammaticali “a poko a poko”, “nun c’ha faccio”) ‒, tutto viene contaminato martoriato shakerato» (A. Pietropaoli, prefazione, p. 10):

[…]

sta lengua ngorantissima stregnuta e sbattutissima

in trafica intensissima, e ammesca fratellanza,

ruvinate la panza cu gente d’ogne ranza,

de scienza et d’igno ranza, satollati, fatte

na coranza ballando cu la danza de stu mezzo,

de stu bus, ca s’è scassato e nun te dà cchiù

ius, stu mezzo de surplus, sto quatto rote

can un ciata plus, ca resta fermo cu lengua de fora,

lengua ca lle resta en superficie,

lengua de brossura, lengua de vernice, nunn’è

cchiù la lengua cchiù perfecta, la lengua

d’allora, lengua d’interiora (p. 73)

«Cosicché, come spesso accade, l’estremismo espressivo di Ioni, lungi dall’essere es del linguaggio, altro non è che il corrispettivo formale di un radicalismo ideologico (e persino politico). Poiché anche qui, come per tanti poeti cresciuti al sole della tradizione avanguardistica, l’ideologia è linguaggio» (ibid, p. 11).

Il reading, con letture di poesie, si svolgerà ogni giovedì, a partire dalle 18:00 e proseguirà fino al 29 giugno. Undici serate dove si esibiscono numerosi poeti napoletani e no.

Come sappiamo, Napoli ha avuto un legame particolare con Leopardi, ospitandolo negli ultimi anni della sua vita, invitato dall’amico napoletano Antonio Ranieri, un sorvegliato speciale della polizia borbonica a causa delle sue idee libertarie. A Napoli iniziò anche la poesia Il tramonto della luna che terminò dal suo letto, ormai malato e in attesa della sua morte, che si consumò poco dopo, dettando gli ultimi sei versi all’amico Ranieri che alcuni studiosi assegnano allo stesso Ranieri dopo la morte del poeta. A Napoli aveva già scritto I pensieri e completato Paralipomeni della Batracomiomachia, oltre alla Ginestra, durante un soggiorno a Torre del Greco, dove trascorreva le estati a villa Ferrigni, insieme ai due amici, Ranieri e la giovanissima sorella Paolina, alloggiati nella casa del poeta in Vico Pero 2, vicino alla dimora della famiglia Ranieri, tra il Museo Nazionale e quello di Capodimonte, e mantenuti dal poeta per via del dissesto finanziario della famiglia Ranieri.

Gli autori della prima giornata di questa V Edizione di “Veduta Leopardi” sono stati Adriana La Volpe, Pasquale Amoroso, Luca Ariano, Lina Sanniti, Dino Izzo, Suzana Glavas, Daniele Ventre, accompagnati da postille di saggezza di Ernesto Nocera e interventi musicali di Fulvio De Innocentiis. (g. m.)


 

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Una risposta a “VEDUTA LEOPARDI”

  1. L’ho detto più volte che Costanzo Ioni, per “Veduta Leopardi” e per tutte le altre manifestazioni che ha regalato alla città di Napoli, meriterebbe quello che , scherzosamente (ma mica tanto) io chiamo il “Premio a prescindere”.

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