Il caso ha voluto che alle porte della festa della donna mi imbattessi in questo libro: Cercasi uomo impotente per serena convivenza. Non conoscevo l’autore (infatti è un’autrice) l’ho preso “a naso”, il che vuol dire titolo bizzarro e aria da chi non mi si fila nessuno (pagine incartapecorite e polverose). Inizia con una descrizione geniale: un tizio ad un seminario si fissa sulle gambe della protagonista che accorgendosene lo sbeffeggia assumendo volontariamente posizioni per far esplodere la sua libido. Carmen Legg, la protagonista, è un’avvenente trentacinquenne in carriera che sceglie di privare al suo rapporto con gli uomini il sesso. Pubblica perciò sul giornale un annuncio dove cerca un uomo brillante e impotente con cui dividere felicità, hobbies e amicizia. Da qui la narrazione si aprirà alla presenza di altri personaggi funzionali a dipanare il plot verso una direzione commerciale ma mai troppo frivola.
Ho trovato interessante la narrazione al presente senza interruzioni formali (seppur lo svolgimento del tempo è lineare e ci sono passaggi di scena quindi l’autrice non ha del tutto eliminato questi vincoli), acutissimi diversi spunti, in particolare la prima trentina di pagine dove ero quasi pronto a gridare al capolavoro. Più in là, scemata l’eccitazione, ho scorto migliorabili i dialoghi e macchinosi alcuni passaggi narrativi.
Il libro rimane comunque frizzante e ricco di ironia ma, soprattutto, pone la donna; una donna padrona del proprio destino, al centro del suo universo concettuale. Mi pare curioso osservare come nel 1997 in Germania l’autrice scriveva questo testo probabilmente dando per scontato esistere una donna libera e forte, capace di “piegare” ai suoi voleri una certa categoria di uomini. Oltre vent’anni dopo in Italia vorrei non lo si dimenticasse.
Gaby Hauptmann Uomo impotente cercasi per serena convivenza Feltrinelli, 2006, pp. 320