RAFFAELE PIAZZA, Poesie di Oronzo Liuzzi


Oronzo Liuzzi, nato a Fasano (BR) nel 1949, vive e lavora a Corato (BA). È laureato in Filosofia Estetica. Artista poliedrico, durante la quarantennale attività, ha esposto in numerosi musei e gallerie a carattere nazionale e internazionale. È stato presente in varie edizioni della Biennale di Venezia. Ha pubblicato numerosissime raccolte di poesia.

Cifra distintiva della poetica di Oronzo Liuzzi, nella plaquette Poesie che prendiamo in considerazione in questa sede, è una vena di personalissima sperimentazione che diviene un unicum nel panorama italiano odierno.

Un poiein del tutto antilirico e anti elegiaco connota i versi del Nostro che sfiorano l’alogico nell’essere caratterizzati da un costante dispiegarsi anarchico sulla pagina nel loro fluire prevalente in lunga ed ininterrotta sequenza.

Il poeta riesce a creare un’atmosfera di onirismo purgatoriale nel libro che non è scandito e che, anche per questo, potrebbe essere considerato un poemetto sulla ricerca del senso della vita per l’uomo nella moderna società del postmoderno occidentale nella quale è immerso in un’era senza guerre.

Non manca un afflato religioso e mistico in Liuzzi quando sono detti Dio e Gesù.

Si tratta di una visione del tutto immanente quando Oronzo scrive: «riconosco il Dio misericordioso / seduto sopra una stella appassita» o afferma in un verso trasgressivo LSD nella Bibbia di Dio.

Come si legge si tratta di un Dio del lavoro, delle industrie, della vendetta, della rivoluzione, dell’equità, della lotta di classe, del sesso e della politica, quindi di un Signore che entra nella sfera umana e che è in noi.

In Dirottamento di Cristo il poeta afferma di registrare venti sonori, calunnie e canti popolari e campane dirottate al tocco di Cristo che nasce bambino e uomo rivoluzionario e socialista dilettante di uguaglianza di idee.

Dai suddetti versi si evince il potere fortissimo del messaggio di Gesù nelle società umane, elemento fondante anche attraverso la Chiesa e viene in mente il saggio di Benedetto Croce Perché non possiamo non dirci cristiani con il quale lo studioso intendeva farci appunto intendere che il Cristo storico è un punto di riferimento per tutti, una realtà con la quale devono fare i conti non solo i credenti ma anche gli agnostici e gli atei.

Quello che colpisce nei versi di Liuzzi, icastici e nello stesso tempo leggeri, è una densità semantica, una ricchezza di pensiero che emerge nell’associazione tra significati e significanti che crea effetti stranianti.

Un susseguirsi di accensioni vivissime e di spegnimenti domina nella materia dell’autore segnata da una forte pregnanza metaforica e sinestesica.

Ed è presente anche il tema dell’amore vissuto con una dizione dolcissima e suadente in una poesia senza titolo che ha per incipit Spento è il cuore/ in questa stanza buia / la notte riposa sul sofà della signora /.

Qui il poeta immagina di guardare dormire la sua bella nel suo sognare anni d’amore bambini e la corsa del tempo che finisce ben presto.

Una forma e uno stile eleganti sono l’elemento fondante del poiein dell’autore che s’interroga sul mistero della vita detta con urgenza con versi eleganti, raffinati e ben cesellati con venature filosofiche esistenziali.

Oronzo Liuzzi
Poesie 1972-1977
Edizioni Riccardi, Quarto (NA), 2002, pp. 47

Biografia di Raffaele Piazza


 

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