ANNA FORMATO, La Commedia di Dante in prosa. Il racconto della realtà e della trascendenza nella versione di Claudio Rocco

È tra le opere letterarie che ha suscitato, dall’antichità ai giorni nostri, la maggiore attenzione da parte degli studiosi di tutto il mondo e, al contempo, è anche una delle opere della letteratura mondiale più celebrate e meno conosciute attraverso l’esperienza diretta. Stiamo parlando della “Commedia” di Dante Alighieri (o “Divina Commedia” come la conosciamo per definizione di Giovanni Boccaccio che ne ha sottolineato così, per primo, in “Trattatello in laude di Dante”, l’altezza incommensurabile) la cui lettura spesso, però, viene scoraggiata al lettore comune poiché il lettore, noi tutti, siamo obbligati a consultare l’apparato di note esplicative a piè di pagina che così interrompono il flusso del racconto e determinano, spesso, l’abbandono della lettura dell’opera.
Oggi, per la prima volta nella storia, lo studioso e docente Claudio Rocco pubblica, per Eretica Edizioni, una versione in prosa della Commedia nella quale sono integrate tutte le note al testo. In questo modo non è più necessario sospendere la lettura dei versi per consultare le note poiché esse, con felice intuizione del curatore, sono appunto inserite ed esplicitate all’interno della narrazione del viaggio dantesco. Il valore rilevante di questa novità editoriale che viene offerta ai lettori, è testimoniata dal successo che questa versione in prosa della Commedia sta riscuotendo determinata anche dal fatto che Claudio Rocco ha riservato la più adeguata attenzione verso la lingua dantesca della quale si conservano, rendendola comprensibile a tutti, l’intenzione espressiva e comunicativa. È un libro questo che quindi colma una lacuna e che, possiamo dire, si situa di diritto nell’universo delle opere di divulgazione della conoscenza. Di tutto ciò parliamo con l’Autore.

Professor Claudio Rocco, da dove nasce l’idea di mettere in prosa la Commedia di Dante?

Innanzitutto dal piacere che continua a darmi, dopo tanti anni, la sua lettura. Dante Alighieri è lo scrittore che si cimenta nella più impossibile delle imprese: quella di descrivere non soltanto l’oltretomba – in questo ha avuto grandi e meno grandi precursori – ma Dio stesso, la sua indescrivibile essenza concettuale e la sua realtà fatta persona per chi ha fede, sfidando i limiti dell’immaginazione. Il Dio cristiano che si presenta a noi attraverso gli occhi di Dante nel trentatreesimo Canto del Paradiso, è il dio più moderno e contemporaneo che si possa ancora oggi immaginare. Un ruolo forte ha giocato poi l’ammirazione per l’uomo Dante: uomo di parte che sopporta le estreme conseguenze della sua passione civile, l’esilio, la perdita di tutto – famiglia e patrimonio – , e la condanna a morte, pur di restare fedele alla sua fede civile. In giro ci sono altre versioni in prosa della Commedia ma si tratta di riassunti oppure di rifacimenti che non si fanno scrupolo di tradurre Dante in una lingua priva di forma e di colore: le cose migliori spiegano il testo dantesco ma perdendone di vista il filo della continuità narrativa che tiene insieme i cento canti, e in ogni caso richiedendo al lettore non specialista di ricorrere a un apparato di note esplicative che accompagna il testo e scoraggia la maggior parte dei potenziali lettori. Il mio lavoro è diverso.

Chi è il lettore del suo libro?

Tutti quelli che desiderano leggere la Commedia di Dante e che non hanno trovato o non trovano il tempo per leggerla nell’originale, ma che non vogliono rinunciare e ricorrere a scorciatoie. Ho scritto questo libro soprattutto per me, per il piacere di leggere Dante in maniera fluente e senza interruzioni dovute alla necessità di ricercare significati e notizie. Voglio condividere questo piacere con il maggior numero possibile di persone. Tutti conoscono il nome di Dante Alighieri, pochissimi hanno letto la Commedia, non dico le altre opere. Il mio libro vuol permettere a tutti di leggerla senza farsi scoraggiare dalla lingua in cui è scritta, bellissima ma tanto lontana dalla nostra, e dai continui riferimenti che Dante fa e che spesso lascia impliciti a una molteplicità di conoscenze di tipo storico, scientifico, religioso, mitologico, cronachistico, linguistico, politico. Conoscenze che svolgo e spiego all’interno del racconto dei 100 canti, attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, per permettere al lettore di leggere la Commedia evitando di interrompere la lettura per cercare nelle note un aiuto alla comprensione. Il che, invece, accade sempre con le tradizionali edizioni dell’opera. Il mio lavoro lascia che la Commedia resti godibile a livelli diversi di approfondimento, e conserva il più possibile la lingua di Dante, la sua intenzione espressiva e comunicativa, rendendola comprensibile a chiunque. Ho mantenuto, facendole seguire dalla traduzione, anche le frasi e i versi in lingua latina e provenzale, e le espressioni gergali in qualche neolatino italiano, presenti nella Commedia.

A 700 anni dalla morte Dante ha ancora qualcosa da dirci?

L’energia dei sentimenti e delle idee che trasmette la sua Commedia, l’immaginazione spinta oltre il limite dell’immaginabile, la ricerca di una lingua capace di dar voce a quella immaginazione, la ricchezza quasi inesauribile dei volti umani tratteggiati fino a farne dei veri e propri caratteri, o anche solo accennati ma in maniera memorabile, che sono rappresentati nella Commedia, tutto questo costituisce un patrimonio di cui la nostra intelligenza logica e la nostra intelligenza emotiva non devono fare a meno. Ma forse la ragione più impellente per leggere Dante – non so se anche la più importane – sta nel fatto che egli ci mostra una via per fare esperienza del mondo reale: per prendervi parte ma senza lasciarsene impaniare, per aderirvi ma senza smettere di riflettere per cambiarlo, per non rifugiarsi nella illusoria consolazione di un mondo virtuale.

E i giovani, perché dovrebbero leggere la Commedia di Dante?

Dovrebbero leggerla perché è intrigante, colma di fatti e di sentimenti, i più diversi, perché favorisce la riflessione sulle dimensioni molteplici della realtà umana, perché è una parte essenziale della nostra identità di popolo e del nostro patrimonio storico e culturale, ma soprattutto per riceverne l’invito a essere protagonisti della propria vita nella società locale, nazionale e globale.   

Parliamo un po’ di lei: chi è Claudio Rocco?

Sono un uomo che ha potuto sperimentare tanti aspetti del mondo in cui vive, fin da ragazzo, quando per ragioni legate al lavoro di mio padre, ho cambiato luogo di residenza diverse volte, ogni volta mettendo tra me e quei luoghi centinaia di chilometri di distanza: credo che questa condizione vissuta da adolescente mi abbia consentito di avere una esperienza delle persone e della realtà che ha caratterizzato il mio atteggiamento intellettuale ed emotivo nel senso dell’apertura e della esplorazione, ma anche della consapevolezza delle identità e delle differenze, e dell’impegno che la conoscenza richiede, a volte faticoso per l’anima o per la coscienza.   

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Claudio Rocco
La Commedia di Dante Alighieri. Lettura in prosa di Claudio Rocco
Eretica Edizioni, 2022, pp. 320

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Biografia di Anna Formato

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