PROSA – AFORISMI – HAIKU
(«L’haiku racchiude ciò che vedete, ciò che sentite, in un minimo orizzonte di parole», scriveva Roland Barthes)
L’erba estiva!
È tutto ciò che rimane
del canto dei guerrieri
Della frescura
faccio la mia casa,
e qui riposo.
Nello stagno antico
si tuffa una rana:
eco dell’acqua.
Su un ramo spoglio
si posa un corvo
nel crepuscolo d’autunno.
La notte di primavera è finita.
Sui ciliegi
sorge l’alba.
Silenzio.
Graffia la pietra
un canto di cicale.
Languore d’inverno:
nel mondo di un solo colore
il suono del vento.
Il mare si oscura.
Il grido delle oche selvatiche
qualcosa di bianco.
Autunno:
persino gli uccelli
e le nuvole sembrano vecchi.
Stagione delle piogge:
i miei capelli di nuovo
intorno al pallido viso.
Chiare cascate:
tra le onde si infilano verdi
gli aghi dei pini.
Luna veloce:
le cime degli alberi
sono impregnate di pioggia.
Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo
mentre guardiamo la luna.
L’allodola
canta per tutto il giorno,
ed il giorno non è lungo abbastanza.
Forse, nascosti fra gli alberi,
stanno ascoltando il cuculo
anche i raccoglitori di tè.
Il fiume Mogami ha tuffato
le fiamme del sole
nel mare.
Pioggia di primo inverno:
sarò forse chiamato anch’io
viaggiatore.
Amico, accendi il fuoco
ti mostrerò
una palla di neve.
E’ sera ormai.
Tra i fiori si spengono
rintocchi di campana.
Inizio d’autunno:
nel mare e nei campi
un verde solo.
Affaticato,
mentre cerco albergo,
mi scopro sotto i fiori di glicine.