MARCO MIOLI, Trabucchi di carta frolla

DICHIARAZIONE DI POETICA

La poesia è un luogo dove coesiste il molteplice; in poche parole ci è concesso accennare alle cose che abbiamo attorno e alle cose che mai avremo.
La scrittura connette le cose distanti e le tiene unite in una superficie bianca. La poesia non è ebbrezza, è lucidità, le parole si aggregano e si condensano e a un certo punto non ne posso più  togliere ne aggiungere nessuna.
Le parole sono eterogenee e in questa diversità le facciamo scontrare, come si scontrano nel vissuto le cose più diverse. A noi spetta dare tuttavia un senso al tutto. 

* * *

le ultime piantagioni di riso di cotone
sovrappone budella strato a strato corno
mozzato flaccida potenza su terra ringhio
di terra emersa stagna sputa nutria d’arno
spatola creme da viso e bambù rimane
del fritto l’odore increspato di cera lavica

*

strombano falserighe
pur di arrivare alla fine
gli strascichi sanguini sulla sabbia
erto il posto salgo la torre
tavolara a flutti inversi sparsi
raccatto traslo rette mietitrebbie
il fieno raccolto il gelso
e tutto
in un flutto scompare a natale
sotto porti di bombe inesplose

*

spezzo spranghe addosso al molo
al parcheggio disinfestato di aforismi
schemi paradossi
sprango forze getto marciapiedi
spezzo bisce a bisceglie ignorando
suggestioni di influencer
squadro diagonali circolari
diffido proseguo ignoro
solco vinilico incerato

*

definire sfiniti limiti
tritare circonferenze
divisare macchine animali
mettere su teche nominare
classificare ordinare
ridefinire metallurgico
esausto calibriamo
spessori cime pulegge
assaporiamo l’estasi di dio

*

trombano stratosfere pixelate iperboli
succinte gonfiano spermi innocui
svallo tramontane infreddolite
con cumuli di petti gonfi in disco
trapassiamo la luce psichedelica
che fa esplodere i cul de sac

*

pioppi traslucidi gineprai cinesi rose antiche
l’autunno delle alghe marine
saline australiane metafisiche anomali
sottobosco fritto misto da salotto buono
epicuro misuro ombre lunghezze spasmi
onde di piramidi policrome

*

colate laviche nei tailleur neoplastici
verticalizzano consorti esposti
ricoprono vasti spazi scossi dai morti
dai moti consulte consunte astrazioni
ripiegarono marine in tricordi assiri
decollati ai natanti pasti dei selfie

*

sull’astico il traffico rimbomba
tralicci incespicano oltralpe
una talpa s’ammassa supina
ricredo alle nutrie le sere dei fanghi
nello spasmo plasmo gonfie
d’affanno un lampo coglie
di fuliggine in frontale assalto


Biografia di Marco Mioli


 

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