APOCALISSIS
Inghiottiti e persi
nelle viscere d’una bestia di granito
presso un lago nerofreddopesante
antico nella sua conca ripulita
aridi e muti senzadio
Il sole esiliato gira intorno alla terra
e taglia l’oscurità e si riflette nel fondo asciutto
dell’oceano minerale
giriamo intorno alla terra
come insetti sul bordo d’una ciotola
onde lente s’infrangono plumbee
scorie di fusione
in una vasca sollevata piano piano
amare ceneri del mondo si perdono
sotto la pioggia obliqua
una luna opalescente è in transito
oltre le nuvole
nei dolmen le ossa degli oracoli
sono in lenta decomposizione
Non c’è nulla da espiare
se non che si vive e si piange
a volte il passato
per la sua ghiacciata bellezza
AURORE
Ora il sole irrompe
da nuvole saponose
e alberi liquescenti
lucenti sbracciano
sonnambuli segni
e figure sciamano opache
in misteriose tremule ascendenti aurore
case dai vuoti occhi
terrori antiche timidezze
verso un cielo a picco
troppo luminoso e bianco
desideri e rimorsi
fallimenti, inutili fatiche
tutto dovrà rientrare nel tempo
e il grande silenzio celebrerà il trionfo della musica.
EROI
Qualcosa di sublime
in quegli antichi eroi
disperati e risoluti,
forti solo
delle leggi del cielo,
che
avanzando nella notte
ad occhi chiusi
nelle magnetiche burrasche
tra i turbini del cielo,
ascoltavano i tragici dialoghi
degli oceani,
e sfidavano
onde lunghe e forti
come montagne
sotto stelle mutevoli
cadenti dentro un sole rosso
che insanguinava il mare
mentre cormorani e gabbiani
tornavano rapidi a terra
per infilarsi negli anfratti salini
tra i densi vapori di un’atmosfera
elastica,
sfere di fuoco
,vampe arancio
nel buio della notte,
avanzavano a perdersi in Eldorado
dai muri di ghiaccio
sempre in movimento
FUTURO
Del futuro sono serrate le porte
del presente è l’inizio,
inutile tenere i piedi
assolutamente per terra
inutile modificare
il battito cardiaco dilatandone
il solfeggio rallentandolo
verso un tempo musicale non scritto
La vita ha l’eterno compito
di decifrare i reconditi segni
orme impresse su sabbie memoriali
impronte di socchiuse parole
schede elettorali senza preferenze
if you want to improve the world
(you will make only matters worse 1)
Servono zappe e vanghe ad estirpare
chi cita il nome del filosofo
come fosse un’impalcatura
la pianta del futuro va innaffiata
di soluzioni immaginarie
perché l’istante è principio
e fine
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1 John Cage, Diary.
LA MORTE COME SENTIMENTO
Blu implacabile netto
vitreo zaffiro cielo
cielo e terra confusi
in foschie basse ostili cattive
Vivere distacca vita
intrecciandola con la morte
vita purificata e vaga
Paura d’aver paura
della paura che annichilisce
cosciente paura della vita
del tempo che già trascende
Lagune grigie di sonno
oceani di nebbie sono
le notti accumulate dei miei giorni
MORITURI
Lenta s’infrange l’onda
che la marea abbandona
nell’azzurro stadio del tempo
girano e fluiscono
gli specchi infranti del mondo
una mano invisibile
piega lieve la superficie,
placa la sete d’assoluto
morituri
fingiamo la libertà
il divino proposito
perduti
nella distanza imprevista
della nostra indifferenza
PER EMMA GOLDMAN
La vita è tollerata solo
dalla perfida crudele gente
radicata nell’indolenza e
tranquillità
da chi non ha sistema nervoso
vibrazioni sottili, delicate.
Sulla scena del mondo follie collettive
collettiva coscienza,
ebbrezza, entusiasmo dell’unanimità
desiderio d’abbandono,
lacrime, grida, commozione
guerra, fiumi di sangue, esseri sub umani che circondano e minacciano.
gli eletti devono scomparire,
le donne devono scomparire
loro che hanno occhi, orecchi svegli e delicati,
un Io prezioso che sa sfidare Iddio
e porsi al centro dell’universo.
a colmare il tempo che separa dalla morte
STUPIDITÀ
Ha talvolta la variante del buon senso
la stupidità che non da tregua
attacca e corrode mimetica
sotto forme d’intelligenza