GIAN RUGGERO MANZONI, “Eccomi. Il sacrificio di Isacco” di Oronzo Liuzzi

LETTURE – RILETTURE


Oronzo Liuzzi è nato a Fasano, in provincia di Brindisi, nel 1949. Laureato in Filosofia Estetica all’Università di Bari, è artista poliedrico, poeta e performer. Ha esposto in numerosi musei e gallerie nazionali e internazionali e in varie edizioni della Biennale di Venezia. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Pensiero in transito (2006); Poesia Povera (2009); Via dei barbari (2009); Io e Caravaggio (2010); Una nuova storia d’amore (in narrativa, 2011); Poesie invisibili (2012); In odissea visione (2012); CONDIVIDO (2014); E mentre l’arte… (2014); DNA (2015); Lettera dal mare (2018, finalista al Premio Lorenzo Montano); Mutomutas (2020).

Ha inoltre realizzato numerosi video di poesia. Ecco una delle poesie tratte da questa sua ultima raccolta: «trasformato in pietra / anche la pelle la lingua gli occhi / il cuore / deluso dal tempo e dall’amore che avevo inseguito / saggiavo la tensione il perduto il tradimento / la pena / la seduzione del mio incontenibile sorriso / se ne andava nello spazio vuoto della morte / in disperata condanna / ero solo il desiderio del padre mio / lui che la mia carne lacerata voleva / tagliata tranciata come un animale / ero / la preda sull’altare dei misteri della vita».

Isacco, il sacrificio, la storia sacra, l’episodio biblico della Genesi che ha inquietato e sconvolto intere generazioni, dove Dio mette alla prova la fede di Abramo, con Liuzzi diventa un testo poetico. Così dice l’autore: «Isacco si racconta, descrive il transito del viaggio, non infrange il sacrificio, osserva il suo vero corpo glorificante, comprende, inoffensivo accetta il mistero. Testimone e protagonista di una nuova avventura, entra nella morsa della morte, scopre il tagliente incubo, sogna il domani, pensa al dolore, soffre con tutto il suo concentrato essere, ansimante prega e spera». Sono d’accordo quando si è detto che la poetica di Liuzzi penetra nel sublime spirituale della tragedia, evoca gli impervi territori della coscienza, ritrova il sole della speranza, dove il visibile e l’invisibile si incarnano, e il respiro si è fatto parola.

Messa in relazione con la luce divina, la poesia del nostro autore si mostra, costruisce l’essenza dell’essere umano, transita sulla soglia del dolore, viene alla vita, rivela l’attesa, così che, nell’armonia del silenzio, il credo non tace. Del resto le immagini tipiche della poesia mistica non costituiscono un insieme di traslati, ma il lato sensibile della visione stessa. Sono come veli trasparenti sui “globi dello spirito”. Ed è così che l’esperienza diventa immagine diretta, senza un rapporto di somiglianza o per metafora, per cui la lettura è immediata, non appena le parole ci giungono. Ciò vuole dire entrare in uno stato in cui le figure, i simboli, sempre scaturiscono dall’interno della tradizione. Sì, la tradizione è comunque sempre infusa di “nostalgica sacralità” per cui la forza e l’intensità delle parole e dell’evocazione sono tutt’uno con ciò che dicono e ciò che evocano, e Liuzzi ce ne dà prova.

 

Oronzo Liuzzi
Eccomi. Il sacrificio di Isacco 
Edizioni Oèdipus, 2020, pp. 104

Biografia di Gian Ruggero Manzoni


 

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