ELOGIO DELLA CARTA, Filieri, Montani, Sonego. Nuove acquisizioni per il Museo H. C. Andersen*

Presso il Museo “Hendrik Christian Andersen” di Roma, diretto da Maria Giuseppina Di Monte, è stata inaugurata il 15 febbraio 2018, la mostra “Elogio della carta”, con opere di Alfonso Filieri, Matteo Montani e Nelio Sonego, in parte acquisite dal Museo nel 2017 grazie a un finanziamento della Direzione Generale “Arte e Architettura Contemporanee” e “Periferie Urbane” per l’anno 2016 e in parte realizzate su committenza del museo. La mostra, presentata dal “Polo Museale del Lazio”, diretto da Edith Gabrielli, resterà aperta fino 6 maggio 2018. Saranno in esposizione, fino al 6 maggio, le opere di tre artisti contemporanei. La mostra ha preso le mosse dalla “carta”, che qui non è solo il medium ma la vera protagonista delle creazioni fantasiose, poetiche e originalissime dei tre artisti. La prima sezione si apre con l’opera a sei mani, Libro della leggenda del rosso (2018), ispirato a frammenti del libro Il mio nome è Rosso di Orhan Pamuk, e comprende libri d’artista e opere a muro, su carta e su tela, esposte al primo piano e realizzate dai tre artisti per questa mostra. La seconda sezione, in parte allestita al pianterreno, nel Salone dei Gessi, e in parte al primo piano, presenta le opere acquisite dal Museo H. C. Andersen a seguito di un bando e successiva selezione, conclusasi con l’acquisto di una installazione di Matteo Montani, Essere viventi (2014), già esposta nel museo in occasione di una sua personale nel 2014, costruita attorno alla “Grande Fontana della Vita” realizzata da Hendrik Andersen fra il 1905 e il 1907 e di 11 libri d’artista di Alfonso Filieri e Nelio Sonego, anch’essi acquistati dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane sul Piano per l’Arte Contemporanea dell’anno 2016 per il Museo Andersen. A questa acquisizione si collega la presentazione di altri 13 libri d’artista della collezione Orolontano donati da Alfonso Filieri al Museo. Una mostra dedicata alle immagini e alle parole che, nel loro teso e avvincente contrappunto, riportano in auge il più antico e affascinante degli adagi, l’oraziano ut pictura poesis, rimarcando il carattere sinestetico e metaforico dell’esperienza artistica. Libri d’artista che diventano così vere e proprie scatole magiche, raccolte di testi e immagini poetiche in cui i caratteri a stampa si mescolano con le tracce, le macchie e le campiture che gli artisti creano utilizzando le carte più diverse, dalle trame spesse o sottili, quasi trasparenti filigrane dove colori dalle mille sfumature si alternano alle pieghe e alle naturali crespature della carta generando un’altra scrittura e una sorprendente e singolare grammatica

* Comunicato-stampa leggermente riveduto dalla Redazione di FP sulla redazione di VALENTINA FILAMINGO.


 

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