CRESTOMAZIA 2


Testi verbovisuali di: David Chirot, Donmay Donamayoora, Aaron Flores, Laura Ortiz, Marco Palladini, Nadia Scappini, Giorgio Moio, Mattia Tarantino.

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DONMAY DONAMAYOORA

 

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Donmay Donamayoora è una poetessa bilingue, artista, inkophile e techie dell’India residente in Connecticut, USA. Le sue opere di poesia e arte e opere di Asemic sono state pubblicate in varie riviste internazionali

 

 

 

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MARCO PALLADINI
Geografia delle tenebre

Pensando alle sequenziali morti
di Nanni Balestrini, Francesco Gambaro, Giuseppe Panella

Nella geografia delle tenebre si infittisce
il disegno di luttuosi destini che investono
almeno un paio di generazioni poetiche
Contingenti di avanguardie o retroguardie
non più cogenti o severamente obbligatorie,
forse pervenute al blackout terminale

Il limite si associa al dolore, la trama imperfetta
è nel trapassare che scopre la insostenibile labilità
senza misericordia del rapsodico umano esserci

Furono fatte molte promesse, ma mancavano
delle fondate premesse, ciò che si taceva
tra disordini varî, ansietà, saturnini malumori,
contorsioni, rabbie e dilemmi progressivi
che non invalidavano il senso ultimo delle ricerche,
né la solitudine smagliante di una lingua nuova

La scrittura faceva amicizia con la rivolta
il comune si costruiva nella diversità
Ma la cartografia delle tenebre ci abitua adesso
a mappare la complessità della desertificazione
la consonante tragicità della profondità
Il materialismo sussume la violenza del vuoto
e assume il profilo dell’insicurezza,
l’urgenza entra nell’entropia dell’empatia

Il nulla che assedia e minaccia l’esistenziale
non è soltanto un sentimento personale,
un giuoco puerile che si rivela fatale,
è un movimento di libertà assai problematico
che collassa infine nel suo precipuo contrario.

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Marco Palladini è nato e vive a Roma, è scrittore e poeta, nonché drammaturgo, regista, performer e critico nell’ambito del teatro d’autore e di ricerca. Ha scritto e allestito una quarantina di testi, spettacoli e performance teatrali e poetico-musicali. Tra le ultime pubblicazioni: Teatro: la trilogia Destinazione Sade (1996); Serial Killer (1999); La Pietra e la Croce (2010); Me Dea (2015). Prosa: il libro di racconti Il comunismo era un romanzo fantastico (2006); Non abbiamo potuto essere gentili (2007); Chi ha paura dei manovratori? – Zibaldone incerto di inizio millennio 2000-2010 (2011); Prove aperte – Materiali per uno zibaldone sui teatri che ho conosciuto e attraversato, 1981-2015– vol. I e II (2015, 2017 – vincitore del Premio Feronia 2016 per la saggistica); il romanzo Stecca, mutismo e rassegnazione (Zona, 2017). Poesia:Trans Kerouac Road (2004); Iperfetazioni (2009); Il mondo percepito (2010); Poetry Music Machine (2012); Attraversando le barricate (2013); È guasto il giorno (2015).

 

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AARON FLORES

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AARON FLORES (Messico 1948). Caricaturista, ha pubblicato su diversi giornali. Nel 1978 entra nel movimento internazionale della mail art con il primo expocorreográfica, partecipando a diverse mostre internazionali con poesia visiva, collage, disegni, etc. È il fondatore del CRAAG (Centro Ricezione d’Arte – Archivio Generale) dove si organizzò la 1ª mostra di cartoline postali. Nel 2010 inizia la sua partecipazione ai social network, svolgendo un’attività permanente con una partecipazione quotidiana su Facebook dove espone serie utilizzando molteplici linguaggi come il disegno, il collage, la foto-performance, l’uso della fronte come costante, oggetti, poesia visiva o sperimentale, registri urbani e umorismo grafico.

 

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NADIA SCAPPINI
Baillame

Buttare in terra una parola
dopo averla armeggiata
per far pace.
Andrea Bajani

bisogna pur cominciare a riparare le parole.
servono filo tenace e sottile
mano ferma e fitte cuciture
che le riattacchi alle cose
prima, però, serve una buona forbice
(punte stondate lame affilate)
che sappia potare come il vignaiolo i tralci
quando da lontano s’annuncia primavera
il vino da pochi grappoli regali esposti
al pieno sole sarà più buono
come le parole
lasciate appese a un filo ad asciugare
magari desuete, svelate dai loro etimi
aperte a impensate sfumature che incistino
il punto i nodi
(da Come dire dell’amore, Moretti&Vitali, 2019)

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Nadia Scappini di famiglia veneta, è nata a Bagno di Romagna il 30 dicembre 1949 e vive a Trento. Dopo l’insegnamento nei Licei, si occupa di promozione culturale, scrittura e critica collaborando con la pagina culturale di quotidiani locali e con riviste nazionali. Presente sul sito di “Italian poetry”; ha organizzato convegni e seminari di studio su Poesia e Mito e su temi di attualità del giornalismo, nonché il Premio di poesia “Città di Trento-oltre le mura 2018”. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, tedesco, spagnolo. Tra i titoli più recenti: Le ciliegie sotto il tavolo (romanzo, Marietti, 2012); Un’ora perfetta (poesie, Aragno, 2015); Sonia e il poeta (romanzo minimo, Il Vicolo, 2016); Limone ruffiano (saggio, id.); Come dire dell’amore (poesie, Moretti&Vitali, 2019).

 

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DAVID CHIROT
Cinema of catharsis

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David Chirot è nato a Lafayette, nell’Indiana (USA). È cresciuto principalmente nel Vermont. Ha vissuto e lavorato a Gottinga (Germania); Arles e Parigi (Francia); Wroclaw (Polonia); Hastveda (Svezia), con Jazz Musican Don Cherry; Amsterdam (Olanda); Boston e Milwaukee (USA). Crea poesia visuale e sonora, spartiti, saggi, poesie, storie, manifesti di disegni e copertine di libri. Il suo lavoro è apparso in oltre 90 riviste cartacee e online di 30 paesi. Lavori recenti sono stati pubblicati, o sono in fase di pubblicazione: The mud project; Poets & poetics di Jerome Rothenberg; Tip of the knife; Slova e l’argotist othertream anthology.

 

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MATTIA TARANTINO
I versi non sanno

Ma i versi non sanno
ingoiare le falene quando sempre
più nere e sempre
più feroci insorgono e devastano.
Non sanno quanti nomi
possiamo dare agli angeli, quante
voci setacciare fino all’ultima
vocale ancora intatta.
Non sanno quali giri
porta avanti la fortuna, quali sfere
interrogare perché i bimbi
non confondano il sangue con le rose.
Eppure conoscono
il mistero delle gazze quando legano
alle ali un cielo furibondo

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Mattia Tarantino è nato a Napoli nel 2001. Cura la sezione di poesia per la piattaforma artistica “Nefele”; fa parte della redazione di «Bibbia d’Asfalto. Poesia urbana e autostradale» ed è è co-direttore di «Inverso», giornale on line di poesia. È presente in diverse riviste e antologie. Sue poesie sono state tradotte in russo e siciliano. Tra l’angelo e la sillaba (Terra d’ulivi edizioni, 2017) è la sua raccolta d’esordio.

 

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LAURA ORTIZ

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GIORGIO MOIO
le parole si trasportano per avarizia

le parole si trasportano per avarizia
si rintanano nella loro solitaria solitudine
covando in noi l’illusione
di far parte del festival dell’imitazione
della grande abbuffata opulenta
che annienta i lumi della ragione
mai che un’idea o un’orchidea
balzi come una palla
sobbalzi s’inarchi come un’onda
sbattendo fino a fare un botto o uno strambotto


 

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