CRESTOMAZIA 17

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ANTONIO AMENDOLA
Paneduro

APPANEDURO
AFFAMATO
PANEDURO
SBRICCIOLATO
DENTRO LATTE
NELLA NOTTE
LATTERATO
IL LATTE IL
ATTERRATO
PANEDURO
DEL GIORNO
E DELLA NOTTE
COL TEMPO
NECESSARIO
DI MARMELLATE
ALLENATE-NATE
AL SOGNO AL
PANEDURO
DEGLI SCARTI
E DEI DETRITI
CONSUMATO
ALLA LETTERA
TIPO SENZA PELI
SULLA LINGUA TALE
PANEDURO
DIDIETRO E DAVANTI
DEL GIORNO PRIMA
APPRIMATO NATO
MEGLIO NON SPRECARE
NULLA IN TEMPO
PER MOLTIPLICARE
SPECCHI O SPEZIE
DI PANEDURO
DURO PER IL MONDO
FRAGILE-NON-AGILE
PANEDURO
AMMOLLO-IN ACQUA
ACQUETATO
PERDIDIGIORNO E NOTTE
PANEDURO-PANEDORO
DI SQUINCIO E SVELTO
PREPARARE CALDO

A PPANE DURO ORO
INDURITO SCONTRO
PANE RAFFERMO
FERMO E AGITATO
DA PANEDURO DI GIORNO
PANEDURO DI NOTTE
DEL DI DI FESTA
AFFASTELLATO CIELO
SINE STELLE SINE
DEL DI DI FESTA DI
CHE RESTA,ORA,ADESSO
RES O RES GENTES
GESTAE O RES O
APPANEDURO
PANE APERTO DUNQUE
PANE SENZA PANE
APPANE CON NEBBIA
APPANATO CON SOLE

*

ALFONSINA CATERINO
…. Sicuramente c’è Dio

pienamente vivo a causa
della promessa fatta
mai mantenuta
di non lasciare
solo nessuno
neanche i liquidi evanescenti
che il mondo raccoglie nel
silenzio
duplica
e incendia nelle immondizie

– Lo sappiano gli oceani
le stelle
lo sappiano gli scogli
i crani levigati
nel sogno gridati
crivellati
poi dati in pasto ai cani
che il sale
provvisoria certezza dei sassi
culla il dramma dell’esserci
coi singhiozzi
e mai chiude gli occhi

– Lo testimonia la luce
muta risposta
posta avanti al niente
risuona spettri
in arpeggio scintilla
la via lattea
vagita di lacrime
dagli uomini inutili
.
Il dolore cronico
è sinfonia di colori
le parole ombrano il vomito
il sangue torce i cristalli
li apre nelle forme dei
lampi bucati di note

– Nello sfolgorio del volo
quando la morte
esplode il tempo
e lo annulla
Dio apre l’ultima ora
che nessun buio resiste
le fiamme d’acqua e cieli

Sul cammino
la poesia spinge il gioco
lungo le Sue Vesti
.
Si,
il limitare
la soglia stretta
la cruna dell’ago
marzo starnutisce
le finestre ritornano rondini
risucchiano gli istanti eterni
aspirano lo sguardo avanti
raspato alle fitte radici
dispongono tra le dita
spartiti di capillari
Rossi che il mare apre
e strappa essere
alla Parola …
.
.
.
.
…. SICURAMENTE C’è DIO

*

ANTONINO CONTILIANO
Sbornia al confine

in questi cerchi sovrapposti
diroccati nel pugno braccato
di rabbia ruggina il dolore
e le ore, le note che stagliano
e nel cielo sono delle onde
la veridizione, la trans-
azione incapace e rapace

al dinero senza frontiera
alla miseria devota e otto
per mille di alleluia globale
fine non fluisce la sbornia
e l’amore mi sconfina e
l’odio il censo sviscera
alle stelle i costi sono decotti

nessuna leggerezza al vento
si posa di queste luci al cianuro
e dura, del futuro la tempesta
urla il soffio braccato e roccia
strappa l’ombra alle rovine
personne mi perdona un esilio
una doccia per caccia-bombar-
d’ieri al bar broccato delle feste

mi mancano i mattoni, le parole
combuste del pensiero a tono
e non c’è saldo del debito ora
in questa guerra delle finanze
che non sia un pensiero per te
quando la guerra era dei corpi
e non quelli delle fosse comuni

non sai dei silenzi aperti … sono
come il tuo ubriachi di rivoluzioni
furtivi un delirio rubato al fuoco
il sottosuolo fuso dell’autunno
come un sogno in ebollizione
il saldo del debito senza credito

sett. 2011

*

JULIEN BLAINE
L’arcane XXIII

*

LEONARDO COSMAI

… magari si potr/ebbe fare
… magari si fac/esse
… magari si sar/ebbe
…forsa/anche non ora
…in versi/one atona
….parl/asse…….. …chiaro
… magari poe/sia
… magari ball/asse
…ball/asse sull/asse
…traballa/nte canta/asse
…di……………………gior/nata
…dis/abitata……………………….
…dis/abortita……………………..
…senza……….PAROLA…ola’
…poe/sia…e…….. così…sia
… magari è con/forme
… magari è lo st/esso esso
… magari c/esso tras/lato
… che non…………….di/fetta
poe/sia
… magari …….. è lo st/esso
… magari……….non l/o….. è
… magari potr/ebbe stare
….in………………ri/copia/tura
….adatta/ta………dis/locata
…. magari…stare……. solo…
…..ammagari…che… magari
….non….si…ri/trova…od/ore
….in…….discipli/Nata….ora
…………………………..Poe/Sia..
……e…… così……………SIA…
…………………………………………..

*

CINZIA DELLA CIANA

25 aprile

Anche la carne
tremula
del crepuscolo
stasera
è partigiana.
Bella ciao!

(da Gutta Cavat, Edizioni Helicon, 2021, p. 29)

*

TCHELLO D’BARROS

Ersilias

*

LUCIANA GRAVINA
Prosimetro dei votanti

                                   Dopo le elezioni, settembre 2022

Translux, oltre la luce, (la marca di un elettrodomestico?) / o portarsi oltre, dove l’altrove non e curato con dosi / massicce di normalita, magari parcheggiare sulla fatua / lux del capello tranciato quadro della biondina al governo, e le / punte cadute sui piedi del couturier si tengono strette ai / residui ideologici, anche se non c’e piu bisogno, questi sono i / tempi delle idee pratiche, del voto utile, delle alleanze / strategiche, dei parti mostruosi, dei / minotauri estrusi da ogni labirinto possibile.

Translux, forse un ferro da stiro, una lampadina, un led, magari / capace di un oltre, di un progetto, di un’idea che si finga / insorpassabile, oltre l’utile, il pragma, la prassi soffocante, / la palude putredinis sanguinetiana al cinquantatre per cento / dei votanti, magari ci /raccontiamo la balla / dei delinquenti tutti in galera, / compresi gli spacciatori, tanto per dare un esempio, che / hanno l’inconsapevole funzione di far fuori i giovani / ottundergli le coscienze, istupirdirli, fottergli il sogno.

Oltre la luce potendola, perche no, adocchiarla, niente/ di cogente visto che “liberta vo cercando”, cosicche quello lassu / ci ha forniti prudente di libero arbitrio e, mi sembra, se / ne e lavato le mani di questa umanita insopportabile, ipocrita e / sanguinaria, melomene e fetomene. Ma potrebbe la / luce andarsene oltre, mollarci senza scrupolo e chi mi / ama mi segua o mi insegua. Forse. Potrebbe la luce / cercare il quarantasette per cento degli astenuti, / confusi, o magari innamorati dell’ideologia permanente, che se la / coccolano nel silenzio e nella derisione, negli ammiccamenti / traligni, che gli danno sulla voce, fuori luogo, fuori tempo / il progetto lungimirante.

Forse la luce sfiora le derive del sogno, dell’idea, si / incappotta di freddo bianco e va a votare, a /sbattere, a raccogliere i cocci di un ostinato / kintsugi, un filo d’oro per ogni marcio, per ogni pianto, per ogni / sangue, per ogni fame. Forse / la luce a volte si inflitra dentro, ci mastica, ci attraversa.

Torraca, settembre 2022

*

SILVANA LEONARDI
Se la poesia

                                                   per Cristina Campo

se
la poesia rivela
una ferita che non si rimargina
-anche volendo-
se
la scrittura
è una linea di sutura
una cicatrice che segna
ma consente
talvolta
la vita
-anche non volendo-
se
tutte
le parole
le immagini
le narrazioni
i vuoti e i pieni
les récits-écrits
tutti i versi diversi
sono una lunga fune
su cui
femmine folli
talora danziamo
sull’orlo dell’abisso
allora compagna sorella
depongo le mie parole i miei giochi
come perenni effimeri mandala
i temerari passi di danza
tutte le oscure ombre
rimaste nei luoghi
del desiderio
spoglie
di me
come
ghirlanda
ai tuoi piedi

2018-2022

*

CARLA MALERBA

Tu sei
dove nulla si perde del vissuto
e di vissuti diversi ti alimenti,
non nell’angusto spazio
delle case di pietra
al cui richiamo cedo talvolta
per trovarti,
ma nell’anima del mondo
con tutto ciò che è stato dato
di pollini, di suoni e di silenzi,
di tempeste e di quiete,
di tempi e mutamenti
come dono.

(da Poesie future, 2020)

*

ENZO PATTI
Lucido 1

/ 5
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