ALFONSINA CATERINO, Farsi nomade della realtà per dimorare il sogno: tale appare l’aspirazione di “Sogniloqui”


Sono dodici racconti, quelli contenuti nella raccolta Sogniloqui di StefanoTaccone, che pure nella loro brevità conchiudono storie improbabili vissute nella consapevolezza che la dimensione dell’autenticità e della concretezza, sono regni che mutano il proprio impianto estetico come mutano le sembianze dell’esistenza umana, sul pianeta terra. In essi, l’autore ci conduce per mano per renderci partecipi di come i fatti che la vita evolve quotidianamente, possono controvertersi in visioni indecifrabili, se non si ricorre, per la loro collocazione e condivisione, alla pratica analitica spendibile negli universi non convenzionali. I soli idonei a soggiornare gli aspetti assurdi e paradossali di ogni azione umana e delle stesse persone capaci di trasformarsi in personaggi alle prese con delusioni, desideri, costrizioni, inganni…Tanto può sovrapporsi a qualsiasi realtà dilatandone i contorni fino a rendere immagini, sensazioni, impressioni e significati frastornanti.

Questo è il modo di raccontare di Stefano, il quale investe ogni azione narrata, di un impianto mnemonico forgiato di linguaggi e luoghi che affiorano convulsi, frastagliati, ma superbamente capaci di rendere la scrittura paesaggio-quadro del tempo e, sul tempo. E del tempo, lo storico dell’arte Stefano Taccone e dei cambiamenti che il suo passaggio decreta, si fa nomade per dimorare il senso al fantastico, laddove esso, invisibile ai più, non si sottrae alla privilegiata azione contemplativa del ricercatore il quale, lo sdogana e immortala nell’io narrante e lungo le sequenze d’un itinerario, altrimenti reso imprendibile presenza. Ne conseguono significazioni immediate, sincere che attengono un dialogo che nasce univoco, ma scorre come lava, eruttando svariate sfaccettature di materia ed elementi che addensandosi e sovrapponendosi smembrano la scena al divenire e configurano fra immanenze e trascendenze, forme nuove di proiettare il mistero umano, nella costellazione del sogno. Che il tempo necessita, sempre!

Anche nell’era post-contemporanea in cui la sua influenza sembra irrilevante, si scopre che il sogno esercita sull’animo umano, una pulsione d’ amore-dolore-rivelazione, vivida quando diversamente tessuta con raffinati intrighi sulla visione del mondo, così come avviene in Sogniloqui. Sin dal primo racconto, infatti, Tagliatellemillimetrate, il gioco duale scrittore-lettore si fa magico ed aperto. L’intento è far partecipare la realtà tecnico-scientifico-razionale e pragmatica, alle situazioni suggestive e metarappresentate del protagonista il quale è costretto per nutrirsi, alla snervante e sfinente prova di misurare, addirittura le tagliatelle nel piatto, senza commettere alcun errore di computo, altrimenti incorrerà in una punizione certa di cui non conosce la pena! Se tutto è definito, addirittura millimetrato con leggi severe da osservare, come si trova il modo, l’escamotage, per “scoprire altro di sé” e viverlo, senza il rischio di frammentare fino ad estinguere, la propria identità umana?

Da qui la volontà benefica ed intellettuale dello storico Taccone di trasformarsi in regista, abile a reinventare il mito epifanico affinché l’oniricità esistenziale, conservi la sua forza provvida, disarmante e trascini il pensiero oltre l’apparenza, inducendo emozioni, commozioni e gesti, a calibrarsi in numinose essenze le quali, pur desublimate dal significato originario, accentrino al loro interno, i filtri capaci di vagliare le consegne dell’inarrendevole dimensione del sogno, al futuro. Con tale spirito descrittivo, Taccone fa sopravvivere l’incanto, prevaricando con il micro-cosmo Sogniloqui, il disincanto alla realtà che inonda il villaggio globale. Un testo, quindi che, fino all’ultimo racconto, Indiosingiardino, impegna il lettore nel desiderio di uscire fuori strada per fantasticare la tensione onirica dell’essere al mondo, fino alla fine, magnifica conduttrice del viaggio mentale…

 

Stefano Taccone
Sogniloqui
Edizioni Iod, 2018, pp. 72

Biografia di Alfonsina Caterino


 

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