AA. VV., Poeti contemporanei di Bosnia, Croazia, e Repubblica Serba di Bosnia (proposti e tradotti in italiano da Paolo Maria Rocco)

La Poesia nei Balcani occidentali è un atto di fede che annuncia un nuovo mondo. È comunione con la bellezza della vita, con la sua altezza, e realizza il suo obiettivo elevandosi fin nelle viscere della terra laddove il linguaggio, strumento di indagine del poeta, esplora, e delle quali egli fa esperienza, che è, quindi, esperienza della propria presenza nel mondo. Nulla, perciò, è casuale: non lo è l’analisi interiore, non la ricerca che porta alla luce l’intreccio dello Spirito con la Materia nelle sue molteplici forme che si riflettono nella diversità degli stili di scrittura: che si pronuncino essi sull’amore o sul conflitto dell’uomo contro l’uomo, sono testimonianza del vissuto dei sentimenti e della conoscenza dell’individuo che si misurano con gli assetti della quotidianità, sociali, politici, culturali e con il patrimonio delle tradizioni nella consapevolezza che dell’esistenza sopravvive l’urgenza all’educazione dell’anima, ai suoi valori non negoziabili. In questa direzione, nei testi che presento è la lingua della poesia (metafora, analogia, simbolo, mito) che, nelle differenti situazioni generazionali di appartenenza, detta prospettive e promuove interpretazioni nell’interazione con quanto il poeta avverte custodito di sacro nella vita.
Sono queste le direzioni tematiche che troviamo, quindi, nei sei poeti che presentiamo: Minela Moranjkić Ćosić, Lidija Puđak, Zdravka Babić, Ranko Risojević, Stjepan Zelenika, Ensar Bukarić, Ilija Balta. Ciascuno di loro esercitando la propria sensibilità delle cose rimarca nella scrittura la primazia della visionarietà, della memoria, dell’effusione d’amore, del lirismo, coniugata con la razionalità dello sguardo sul presente storico e sulla condizione esistenziale dell’individuo nell’età contemporanea. Nell’espressione di un’efficace e originale resa linguistica, modulata spesso su un ritmo musicale di particolare attrazione, i poeti affermano la peculiarità di principi e valori etici sui quali rifondare la società e che si affermano anche attraverso la drammaticità di una preghiera rivolta da un’anima lacerata all’Ente Supremo che l’Essere interroga durante il suo viaggio corroborato alla fonte della conoscenza. Tutto ciò ci fa partecipi di desideri e disinganni, debolezze e aspirazioni che universalizzano il messaggio consentendoci di penetrare nell’universo interiore e creativo di Donne e Uomini che la Poesia ha scelto per trasmetterci vicende umane e percorsi letterari di rilevante significato e interesse: la Poesia parla di sé e del dialogo dell’individuo con se stesso e col mondo, nella solitudine del Poeta che non è isolamento ma strumento di approssimazione alla Verità. (Paolo Maria Rocco, Visioni della Poesia)


MINELA MORANJKIĆ ĆOSIĆ
U sehari srca moga

U sehari srca moga
spava jedna ljubav tajna
nezvana je, neznana je
ne prolazi jer je trajna

Dozivam je u noćci dugoj
da me prati, da me pamti
kao cvijetak netaknuti
svoj je miris dala drugoj.

I pjevah joj sevdalinke
čistim glasom srca svoga
al’ne haje, zaspala je
u sehari srca moga.

Zalijevah je bistrom vodom
i hranih je svojim žarom
ne uzvrati, noć mi krati
neminovnim zaboravom.

Ja joj ne dam da uvene
dozivam je glasom vila
ne javlja se, zalud sve je
na dnu srca već se skrila.

In fondo al cuore

Nella profondità del mio cuore
dorme un amore segreto
non è stato invitato, non lo conosco
ma non è di passaggio, sta sempre lì.

Lo chiamo nella lunga notte
perché mi segua, per ricordarmi
come un fiore intatto
che ha dato il suo profumo a un altro.

Ho cantato per lui una sevdalinka
con la voce pura del suo cuore
Ma… indovina?! Si è addormentato
nel profondo del mio cuore.

L’ho annaffiato con acqua cristallina
e l’ho nutrito col mio ardore
ma lui non ha ricambiato, l’inevitabile
oblio ha colmato la mia notte.

Non lo lascerò appassire
Lo chiamo con voce di fata
ma lui non risponde, è tutto inutile
si è già nascosto nel profondo del mio cuore

__________

Minela Moranjkić Ćosić, bosniaca, è nata a Tuzla, dove si è laureata presso la Facoltà di Filosofia,

Dipartimento di Giornalismo. Attualmente sta terminando gli studi magistrali nel campo delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione. Più volte premiata, attualmente è consulente esperto per le attività sociali nell’amministrazione della città di Lukavac dove vive. è stata direttrice della biblioteca pubblica di Lukavac. Ha pubblicato due libri indipendenti, La strada verso il nulla (poesie) Un incidente a tempo perfetto (romanzo). Sue poesie sono presenti nelle antologie “Quando parla il Silenzio”; “Il campo”; “Parole da Una”; “Le discese negli anni”; “Perché la parola approfondisce il sonno”; e altre. È membro del gruppo artistico “Lucido” e attivamente presente sulla scena sociale e culturale bosniaca e balcanica.

* * *

LIDIJA PUĐAK
Juda u pohodu

Koliko će Juda s kukurikom pijetla
Razapet’ sve Petre, sebe zatajiti
Onim svetim kopljem razgrnuti oganj
Obredno k’o žrtvu, sotonu prikazati.

Koliko će Juda u Getsemanskom vrtu
Ljubit’ obraz bližnji, trnov krunu plesti
Bez imalo grižnje i bez pokajanja
Za istim stolom, svagdanji kruh jesti.

Koliko će Juda i s lijeva i s desna
Sjesti pored Krista, zapjevati Slavu
Bez imalo časti, bez imalo stida
Tries’t srebrnjaka dat’ za svoju hvalu.

U Vel’kome tjednu vazmenog’ otajstva
Kad’ dođe na naplatu vlastit’, teški ceh
Pomozi mi Kriste da sam onaj Juda
Koji ne pribija, na tuđi križ svoj grijeh

*

Un Giuda in viaggio

Quanti Giuda al canto del gallo diranno a Pietro
Crocifiggi chiunque, rinnega te stesso
Diffondi il fuoco con quella santa lancia
Rituale come un sacrificio, mostraci Satana.

Quanti Giuda nel giardino dei Getsemani
baceranno il viso del loro prossimo, e intrecceranno una corona di spine
Senza il minimo rimorso e senza pentimento
Alla stessa tavola in cui mangi il tuo pane quotidiano.

Quanti Giuda siederanno a sinistra e a destra
accanto a Cristo, e cantandone la Gloria
Senza alcun onore, senza la minima vergogna
Pretenderanno monete d’argento per la sua lode.

Nella Grande Settimana del Mistero dell’Ascensione
Quando c’è da pagare la propria pesante gilda
Aiutami Cristo se sono quel Giuda
A non inchiodare il mio peccato sulla croce di un altro.

__________

Lidija Puđak, croata, Nata nel 1971 a Nova Gradiška, ha interrotto gli studi di art-design a causa della guerra balcanica del 92/96 e si è trasferita definitivamente a Zagabria, sua seconda città natale dove tuttora vive. È una delle direttrici internazionali del W.U.P. – Unione Mondiale dei Poeti che collega cinquanta città e dieci Stati, ed è nota nei Balcani Occidentali come “icona della difesa delle donne”. Lavora in Croazia nel settore degli affari internazionali. Con l’Università di Dubrava da otto anni organizza eventi culturali e musicali. Componente di società letterarie croate e internazionali. Nominata per il Premio Nobel per la Pace, ha ricevuto premi per la promozione della cultura e per progetti che collegano poesia, musica e danza, soprattutto nelle strutture etniche, con programmi quali: Špelancije spod slemena, Slavonia nel giro di Zagabria, Sevdah in poesia, poesia in sevdah. Per la cooperazione con l’Istituto per gli Studi europei sui Rom e per la ricerca contro i crimini contro l’umanità e il diritto internazionale, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento. Sue poesie sono state pubblicate in antologie, siti letterari online, riviste e tradotte in diverse lingue (romanì, ungherese, rumeno, inglese, albanese, tedesco).

* * *

ZDRAVKA BABIĆ
Šapni mi Drino tajnu mladosti

U Andrićgradu mjesec zanoćio.
U otkucaju sutona lomi se nebo.
Drina, muza svilena, u preljubi divljine,
zagrljena mostom kamenim,
sladunjavim šapatom ljubi neimare.
Žubori plava voda, od nabujale strasti…
Pretijesne joj obale.
Iz mosta šapuću zazidani anđeli
u srcu kamenom duša našla gnijezdo.
Kucaju rijeèi u isklesanom kamenu,
pjevaju baladu sa kraja izgubljenog vijeka.
U vrtlogu, djevojka, pobjegla od ljubavi lažne,
Iz ukletog vira, bisernim suzama,
šapuće tajne važne.
Udaraju talasi kao u Andrićevoj prièi …
Da li je ovdje vječnost?
Na mostu ljube se dvoje,
na nebu gori kumova slama.
A sve mi na bajku liči.
Tamo pod Bikavcem vijekovi spavaju.
Žrtve se probudile, jeka u vrisku lišća.
Doziva majka sina Radisava,
što dahom pravednika,
milova Drini bokove,
ječi zemaljski pakao
da skine mu sa duše okove.
Lomi tišinu bolan zvuk…
I sviće zora iz bola.
Drina… obnažena djevojka.
Oèima zrele žene
spoznala vječnog dječaka.
Nemanja, ime Svetosavsko,
krenu kamenim stazama,
ko cvjetnom dolinom.
Ponio zvijezde u njedrima…
K’o pijani pjesnik prosuo omamu,
po njenim usnulim bedrima.
Među dojkama legende stare…
Andrićgrad, niče, kao cvijet iz pepela.

*

Sussurrami il segreto della giovinezza della Drina

La luna ha trascorso la notte nella città di Andrić.
Allo scoccare del tramonto, il cielo si rompe.
La Drina, musa di seta, nell’adulterio del deserto,
abbracciata da un ponte di pietra,
con dolci sussurri bacia i poveri.
L’acqua azzurra gorgoglia, gonfia di passione…
Le sue sponde sono troppo strette.
Gli angeli murati sussurrano dal ponte
nel cuore di pietra l’anima ha trovato un nido.
Parole battono sulla pietra scolpita,
cantano la ballata della fine di un’età perduta.
Nel vortice, la ragazza, sfuggita al falso amore,
Sussurra segreti importanti con lacrime di madreperla,
dalla primavera stregata.
Le onde si infrangono come nella storia di Andrić…
L’eternità è qui?
Due persone si baciano sul ponte,
la paglia del padrino brucia nel cielo.
E tutto mi sembra una favola.
I secoli dormono lì, sotto Bikavac.
Le vittime si sono svegliate, echeggiando tra le foglie stridenti.
Grida la madre di Radisav
che con il soffio dei giusti
accarezza i fianchi della Drina,
grida l’inferno in terra
per rimuovere le catene dalla sua anima.
Un suono doloroso rompe il silenzio…
E l’alba irrompe dal dolore.
La Drina… una ragazza nuda.
Attraverso gli occhi di una donna matura
ha incontrato un eterno ragazzo.
Nemanja, nome Svetosavsko,
percorre i sentieri di pietra,
come fosse in una valle fiorita.
Portava le stelle nel petto…
Come un poeta ubriaco si è stordito
sulle sue cosce addormentate.
Nel seno di antiche leggende…
La città di Andrić, germoglia, come un fiore dalle ceneri.

__________

Zdravka Babić è nata nel 1968 a Bileća, Repubblica Serba della Bosnia-Erzegovina, dove vive e lavora. Tra i suoi interessi la cura e la salvaguardia delle tradizioni popolari serba e erzegovinese. È stata definita poetica ambasciatrice serba di pace e amore nel mondo della letteratura. Pubblica i suoi lavori in riviste quali: “Srpska vila”, “Nova zora”, “Glas gusala” e in altre cartacee e online. La sua poesia è stata tradotta e pubblicata su varie riviste e antologie anche internazionali. È membro dell’“Associazione degli scrittori della Repubblica Serba” e dell’“Associazione degli artisti nel Ministero dell’istruzione e della cultura” – Repubblica Serba di BiH. Finora ha pubblicato quattro libri di poesie: Razglednice iz Bileće, 2014; Mjesec Je vajao Ženu, 2016; On me voli Ćirilicom, 2017; Od praiskona, 2019.

* * *

RANKO RISOJEVIĆ
Jergoviæeva poputbina I epitaf

Sve možeš preseliti, sve èvrsto i prenosivo
Malo i nešto veće, strpati u rance i vreće
Osim buđenja u roditeljskom stanu, svojoj sobi
Pogleda kroz prozor, odjeka vozila što prođe
Beskrajno vrijeme čitanja Travnièke hronike
Razgovora sa onima što će da te zamrze sutra
Čim se javiš iz drugog grada i drugog svijeta
Slušanje prvih ploča kupljenih u Jugotonu
Preturanja po knjigama kod Bućuka
Majčine izgubljenosti, samoće i nesanice
Strahova, svakodnevnog žrtvovanja i otpora
Zagledanosti u Miljacku s Principovog mosta
Koji se više nikada neće tako zvati, baš ovdje
U Sarajevu koje se preselilo u tebe, prvo ono
Da te izgura iz svoje utrobe, iz svog bića
Ma koliko sve stavljao u djela trajnija od mjedi
Izazivao jezik da te slijedi, da ti pomogne,
Duhove zaboravljenih mrtvih na grobljima
čiji će grobovi biti prodani, pobrisani,
Osim u tvojim knjigama, osim u tvome sjećanju,
Koje seliš, da bi te slike budile u neko svoje vrijeme,
Obuzimale te kao groznica u ranu zoru,
Bez dijagnoze, bez lijeka, bez razgovora
Izgubljene u beskrajnim tekstovima punim sna
S neizbježnim epitafom pred buđenje:

Sagradih ovaj grad
Od trošnih riječi –
Neuništiv mu je sklad,
Prvo zaboli, potom liječi.

*

Necrologio ed epitaffio di Jergović

Puoi spostare tutto, ogni cosa robusta e maneggevole
piccola o poco più grande da infilare in zaini e borse
tranne il risveglio nell’abitazione dei tuoi genitori, la tua stanza
Lo sguardo lanciato fuori dalla finestra, il rumore dei veicoli che passano
Il tempo infinito nel leggere la Cronaca di Travnik
Le conversazioni con quanti domani ti odieranno
non appena chiamerai da un’altra città e da un altro mondo
mentre ascolti i primi dischi comprati da Jugoton
mentre indaghi tra i libri di Buæuk lo smarrimento
la solitudine e l’insonnia della madre
E le paure, i sacrifici quotidiani, la resistenza
i panorami del fiume Miljaka dal ponte di Princip
che non sarà mai più chiamato così, proprio qui
a Sarajevo, e che è entrato dentro di te
per spingerti subito fuori dal suo grembo, fuori dal suo essere
Non importa quanto abbia messo tutto in opere più durevoli del bronzo,
ha sfidato la lingua per seguirti, per aiutare te,
gli spiriti dei morti dimenticati nei cimiteri
le cui tombe saranno vendute, spazzate via
tranne che nei tuoi libri, eccetto che nella tua memoria
che rigeneri affinché quelle immagini ti risveglino a tempo debito,
ti colgano come una febbre all’alba
senza una diagnosi, senza una cura, senza altre parole
perduto in infinite pagine piene di sogni
con l’immancabile epitaffio alla vigilia del risveglio:

Ho costruito questa città
con parole spezzate –
La sua armonia è indistruttibile,
Prima fa male, poi guarisce

__________

Ranko Risojević, originario di Kalenderi, vicino a Kostajnica, dove è nato nel 1943, nella repubblica serba di Bosnia-Erzegovina, vive e lavora a Banja Luka. Insignito ad agosto 2022 del prestigioso premio internazionale “Branko Radièević” per la complessiva opera letteraria, è matematico, fisico, storico della matematica, poeta, Drammaturgo, saggista, traduttore, direttore della biblioteca nazionale e universitaria e direttore della galleria di Belle Arti della Repubblica Serba, ha lavorato come professore di matematica e fisica. È stato editore di Glas Srpska e redattore delle riviste «Putevi», «Univerzitetska biblioteka» e «Osvjetljenja». Finora ha pubblicato una quarantina di libri soprattutto poesia e prosa, testi drammatici per bambini, due opere teatrali per adulti e ha realizzato diversi programmi radiofonici. La sua opera Ivanovo otvaranje è stata dichiarata “libro dell’anno 2000 per i Giovani”. È membro del Comitato letterario per l’assegnazione del Premio Koèić, del Comitato Organizzatore del Coro Koèić, dell’Associazione dei Bibliotecari della Repubblica Serba, della Commissione per la Cooperazione Internazionale dell’Associazione dei Bibliotecari della Repubblica Serba e della Fondazione Jasenovac-Donja Gradina. Ha fatto parte del comitato editoriale per la pubblicazione delle opere raccolte di Petr Koèić. È vicepresidente dell’Associazione dei membri di Matica Serba e del suo Consiglio di amministrazione.

* * *

STJEPAN ZELENIKA
Pjesma zahvale
 
Dođe vrijeme pa se dah u grlu stegne,
pred očima neko svjetlo zatitra u zraku
niz obraz suza za spomen krene

kao da tu kraj nas u sokaku
još na kavi netko im imena spomene.

Na moju dušu,
klela bi se Ivuša u istinitost
svojih priča.
Živoga ti Boga,
čudila bi se Luce nečemu običnom
iz prošlih dana.
Anđe bi ponovila nešta od toga
i srknula kavu pogleda uprta
u dubinu fildžana.
 
Icara bi muški toknuo rakijicu
po jednu malu, svima
dok mu se tuga zrcali na licu,
Pokoj mu duši, rekao za Anđinog Pepu
pa toknuo još po jednu, neka ima.
 
Družili se iz dana u dan naši stari
uz kavu i rakijicu priče ispredali
čuvali nas ko najbolji Božji čuvari.
 
Vremenom slabost ih obuzima,
druženja postaju ko tračak dima
ishlape ko izdahnuta dahom
 
A onda, jednog dana dama u crnom
čaršijom ko nevrijeme krene,
pa nam avlije u času očisti.
 
Ostadoše nam u sjeæanju ko sjene
Iskreni i čisti
Njihovi osmijesi
Njihove uzrečice
nagrade i grijesi
 
Još ponekad noću sa kraja ulice
kao da se čuje bat staračkih koraka.
Možda se društvo staro, za mjesečine,
sastaje opet, iz meraka
Kreševo 6.listopada 2016.

*

Un canto di ringraziamento

Viene il momento, e il respiro in gola si spezza
guizzi di luce davanti agli occhi, nell’aria,
lungo la guancia scorrono le lacrime del ricordo,

come se fossero proprio accanto a noi, nel vicolo
qualcuno ancora, davanti al caffè, menziona i loro nomi.

Sulla verità
delle loro storie
Ivuša giurerebbe sulla mia anima.
Che Dio ti benedica.
Luce si meraviglierebbe
di qualcosa di ordinario dei tempi andati.
Anja le farebbe eco, sorseggiando il suo caffè
guardando fisso
nel fondo della tazzina.

Icara verserebbe virilmente
una piccola dose di brandy, per tutti
mentre la tristezza si rifletterebbe sul suo volto,
Riposa in pace, direbbe per il Pep di Anja
e poi ne verserebbe un altro: che sia così.

I nostri amici anziani, giorno dopo giorno,
raccontavano storie davanti a caffè e brandy
e vegliavano su di noi come i migliori guardiani di Dio.

Col tempo, li ha invasi la debolezza
le amicizie sono diventate come un filo di fumo,
evaporano come esalate dal respiro.

E poi, un giorno, la signora in nero
è piombata come una tempesta nel bazar
e così, in un’ora, ha ripulito i nostri cortili.

Sono rimasti nella nostra memoria come ombre
sincere e pure,
i loro sorrisi,
le loro storie,
le loro ricompense, i loro peccati.

Ancora a volte, di notte, dal fondo della strada
pare di sentire il picchiettio dei passi degli anziani.
Forse la vecchia compagnia, al chiaro di luna,
si incontra ancora, di gusto.
(Kreševo, 6 Ottobre 2016)

__________

Stjepan Zelenika è nato a Kiseljak nel 1958. Vive a Kreševo, Bosnia centrale, dove è tornato nel 2001, dopo aver vissuto per qualche tempo a Rajlovac, Sarajevo, Belgrado, Zara, Pola, Hassfurt, Norimberga (Germania), Zagabria. Durante la scuola superiore pubblica le sue prime poesie su riviste letterarie e tradotte in lingua tedesca. Ha studiato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sarajevo. A Zagabria pubblica racconti di guerra sulla rivista «Gardist», edita dal Ministero della Difesa della Repubblica di Croazia, successivamente incorporati nella cronaca di guerra Kreševski zapisi, 2001. È membro della Società degli scrittori della Bosnia ed Erzegovina e dell’Associazione degli scrittori di Herceg-Bosna dell’Istituto Internazionale di Letteratura di Zagabria. Ha ricevuto diversi premi. I suoi racconti sono regolarmente pubblicati dall’emittente HR nel programma “Croatian Prose” a cura di Boris B. Hrovat, e dalla radio BH1 nel programma “My Secret Favorites”. È autore del dramma radiofonico storico Fr. Grgina zapamćenja. Ha pubblicato una cronaca/memoria romanzata: Zaputovići – kaženje po Kiku (Obiteljski album, Kreševo, 2009) e “Kristali minerala” (Fojnica, 2009). Nel febbraio 2009, un feuilleton sul popolo bosniaco è apparso in 19 episodi in “Oslobođenje” e la storia Lédari, sotto forma di documentario radiofonico è stata pubblicata come feuilleton in cinque episodi alla fine del 2010 sullo stesso giornale. Alcuni racconti sono pubblicati in Storie da Gratiartis (Associazione culturale di Bruxelles). Nel 2011 pubblica il romanzo Per Aspera (IK Bosanska rijeæ, Tuzla); i racconti Channeling i druge priče (BiH Publishing Foundation, 2015); il romanzo Most svjetova (Štamparija Fojnica, 2018). Ha pubblicato racconti e poesie sulla rivista danese «Lacuna Mag». Per il programma documentaristico della TV BH1, ha scritto la sceneggiatura di “Nova Avantura”, curato da Nihad Zečević, che è stato girato a Kreševo.

* * *

ENSAR BUKARIĆ
Iskradanje

Iskrao sam se iz svog sna
na vrhovima prstiju,
šaptom sam zatvorio vrata
za sobom.

U trenutku dok sam krvario
odlučio sam da nestanem
iskoristivši bestidni nemar
polugolih aktera.

Podmetnuo sam surogat duše,
distorzično svoje ja
u vidu sopstvenog klona,
do čina razotkrivanja.

Iščekujem dovoljno vremena
da umaknem daleko.
Neka se onima sudi
u snu što ostanu.

Meni epitaf ne treba!

*

Furtivamente

Di soppiatto sono uscito dal mio sogno
in punta di piedi
e ho chiuso la porta dietro di me
in un sussurro.

Nel momento in cui ho cominciato a sanguinare
ho deciso di scomparire
usando spudorata noncuranza
da attore seminudo.
Ho piantato un surrogato dell’anima,
il mio sé distorto
nella forma del mio clone
fino all’atto dello smascheramento.
Mi aspetto abbastanza tempo
per poter fuggire lontano.
Che siano giudicati
quanti rimangono nel sogno.

Io non ho bisogno di un epitaffio!

__________

Ensar Bukarić è nato a Bugojno (1968) in Bosnia-Erzegovina. Vive e lavora a Gornji Vakuf – Uskoplje (BiH). È laureato in ingegneria meccanica. Suoi scritti sono stati pubblicati in Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Croazia, Montenegro e Stati Uniti, in riviste e antologie. Nel 2018, insieme ai poeti Vernesa Manov e Nijaz Rujanac, ha pubblicato Poetizing the universe. Scrive soprattutto racconti e poesie e testi per bambini. Ha cominciato a scrivere già da studente liceale quando, poi, alcune sue poesie sono state inserite e lette in uno spettacolo teatrale da Miroljub Mijatovic (tra i dirigenti del Teatro nazonale bosniaco), direttore del Teatro dei Burattini: le sue poesie “Jakuba” e “My teacher” sono state lette anche dalla Radio di Zenica. Nel 2012 un suo racconto è stato inserito nell’evento culturale “20+1 migliori storie per l’estate 2012” per decisione di Ludwig Luji Bauer che è tra i maggiori scrittori croati viventi. Nel 2018 è ospite del Club letterario “Plava Planeta” di Zenica, fondato e gestito dal poeta Emir Sokolovic e partecipa e viene premiato alle “Giornate della Cultura e della Creatività di Ćatić”, dell’associazione culturale Musa Ćazim Ćatić.

* * *

ILIJA BALTA
Aleksandretta

Vidjevši jutros ove zidove
znao sam da se u njima skriva sve.
Sjene koje su pravile
bile su trnje mislima.

Svaki kamen grada
sada je na drugom mjestu,
ali ne uspjeh da promijenim
ništa osim kamena.

Tvoje čelo i moje stope
pečat su ovom pijesku
od koga nejasni trag će ostati

sjena našeg susreta.

Od danas u očima mojim
drugi gradovi stoje.
Na nogama mojim
vezano kamenje ovih zidina.

*

Alessandretta

Nel guardare queste mura,
stamattina
ho saputo che ogni cosa era nascosta
in esse.
Le ombre che proiettavano
erano spine nella mente.

Ogni pietra della città
ora è in un posto diverso,
ma non riescono a modificare
nient’altro che la pietra.

La tua fronte e i miei piedi
sono il sigillo su questa sabbia
del quale rimarrà una traccia vaga

l’ombra del nostro incontro.

Sono altre città da oggi
a stare nei miei occhi.
Ma le pietre di queste mura
sono legate ai miei piedi.

__________

Ilija Balta è nato nel 1960 a Zenica, nel cuore della Bosnia-Erzegovina. È laureato in Ingegneria Civile all’Università di Sarajevo. Ha vissuto in Italia per 12 anni, e dal 2004 vive a Zara, in Croazia, ma visita costantemente la Bosnia grazie alla frequentazione di Festival di Poesia, di eventi letterari e per incontri con poeti e scrittori. La sua prima poesia l’ha pubblicata, a 18 anni, sul quotidiano bosniaco «Oslobođenje». Ha organizzato e partecipato a molti incontri di poesia. è stato invitato a presentare le sue poesie al Festival internazionale di Zenica “La Piuma di Živodrag Živković” nel 2017 e nel 2019. Nel 2021, per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, ha partecipato, insieme con altri poeti di ogni parte del mondo, alla lettura non-stop della Commedia, al Piccolo Museo della Poesia di Piacenza. Nel 2022 è stato invitato al Festival di Poesia “Millennium stih” a Zara. Alcune sue poesie sono state tradotte in lingua italina e in lingua spagnola. È in fase di pubblicazione il suo primo libro di poesie dal titolo Papaveri sulla ferrovia. Suoi testi sono presenti in antologie pubblicate a Zagabria (2020), Zara (2021), Montenegro (2022) e nell’antologia poetica virtuale Poesia del Salotto J’Nan Argana n. 2, a cura di Giusepe Vetromile (Circolo Culturale Anastasiano, 2021).

__________________________________________________________________

Biografia di Paolo Maria Rocco

__________________________________________________________________

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.